All’indomani dalla nuova emergenza maltempo e dissesto idrogeologico che ha devastato l’Italia da Nord a Sud, si insedierà oggi il tavolo tecnico tra Ministero dell’Ambiente e Regioni per la progettazione degli interventi di mitigazione del rischio. Lo ha annunciato il Ministero dell’Ambiente, Sergio Costa, dopo la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, convocata proprio a seguito degli ultimi tragici eventi.
Le risorse disponibili per contrastare il rischio idrogeologico, secondo quanto si legge nel comunicato del Ministero dell’Ambiente e quanto pubblica edilportale.com, ammontano a 6.543,97 milioni di euro: 3.110,87 milioni derivanti dal Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) e 3.482,600 milioni assegnati al Ministero a valere su stanziamenti pluriennali. Si tratta delle risorse del Fondo Investimenti istituito dalla Legge di Bilancio 2017 e rifinanziato dalla Legge di Bilancio 2018.
Il tavolo tecnico servirà soprattutto a velocizzare la progettazione di tutti i progetti in cantiere che hanno già copertura finanziaria. “Abbiamo preso alcuni impegni operativi fondati su una collaborazione fattiva per la velocizzazione degli interventi e la sburocratizzazione – ha detto il Presidente della Conferenza delle Regioni e Province autonome, Stefano Bonaccini, come si legge in un comunicato – Inoltre, c’è un’intesa corale delle Regioni sulla necessità di fare ricorso ai fondi BEI per anticipare le risorse necessarie agli interventi cantierabili”.
“La nostra parola d’ordine – ha affermato Donatella Spano, Coordinatore della Commissione Ambiente ed Energia della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e assessore della regione Sardegna all’Ambiente, secondo il comunicato – deve essere la prevenzione strutturale. In tal senso vanno attivati tutti i percorsi più semplici ed efficaci per raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti. A questo devono servire le sinergie tra tutte le istituzioni. Così come è fondamentale avere le garanzie sulle risorse disponibili per gli interventi, soprattutto capire quante siano per la messa in sicurezza del territorio. Lavoriamo sulla forte condivisione delle procedure e sulla prosecuzione del buon lavoro predisposto nel passato da ‘Italia Sicura’”.
“Occorre maggiore consapevolezza per decidere come, dove e se intervenire e quindi scegliere la migliore combinazione di misure per gestire i problemi di dissesto. È indispensabile poi disporre di un unico quadro conoscitivo solido, puntuale e aggiornato della pericolosità e del rischio”.
In questi giorni anche il Presidente del Consiglio Conte, in occasione del question time alla Camera, ha dichiarato che oltre a deliberare lo stato di emergenza per le Regioni più colpite, saranno stanziati 53,5 milioni di euro e ulteriori 200 milioni saranno prelevati dai Fondi per le spese impreviste e le esigenze indifferibili.
Il Disegno di Legge di Bilancio 2019 contempla poi l’istituzione di un fondo da 900 milioni di euro destinati per il prossimo triennio nello stato di previsione del Ministero di Tria, in concorrenza con le risorse del Ministero dell’Ambiente, per realizzare gli interventi in programma.
Il Governo sta inoltre lavorando ad un piano nazionale straordinario, che dovrebbe essere pronto entro la fine del mese di novembre. “Questo piano – si legge su ediltecnico.it – costituirà l’occasione per operare una programmazione, nonché una ricognizione e un’integrazione e coordinamento dei progetti e degli interventi da effettuare per porre in sicurezza il nostro territorio e prevenire i rischi derivanti dal dissesto idrogeologico e dal cambiamento climatico. Una parte delle risorse finanziarie già programmate in bilancio per il piano di investimenti verrà specificamente finalizzata all’attuazione di questo piano nazionale straordinario”.
Tra le polemiche che hanno fatto seguito a queste dichiarazioni molte hanno riguardato la scelta di chiudere la struttura di missione “Italia Sicura”, ritenuta da molti necessaria per il coordinamento dei vari ministeri. Come abbiamo già scritto la struttura, secondo quanto previsto dal Disegno di Legge di Bilancio, sarà in qualche modo sostituita da InvestItalia, che servirà per supportare la Presidenza del Consiglio riguardo alle attività di coordinamento di indirizzo politico e amministrativo sia per investimenti pubblici che privati.
Foto credit: Roberto Ferrari