La Passerella nella Valle dei Templi dello studio Cottone+Indelicato

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Veduta della Passerella nella Valle dei Templi di Cottone+Indelicato
Credit foto: Cottone+Indelicato

Il cavalcavia pedonale sopra la Strada Statale 118 restituisce unicità al sito storico agrigentino, diviso dall’intervento umano.

Semplicità e integrazione nel contesto hanno guidato il progetto della Passerella nella Valle dei Templi, completato nel 2015 dallo studio di architettura siciliano Cottone+Indelicato insieme a Joan Puigcorbè, Sofia Montalbano e ABGroup Ingegneria.

Collegando il tempio di Zeus all’area del tempio di Eracle, infatti, questa passerella-scultura si pone come la ricostruzione ideale delle antiche mura dell’originaria città greca e ripara la frattura causata in tempi più moderni dalla realizzazione della strada.

Il ponte ricopre un’area pari a 50 mq ed è costituito da un elemento lineare a sezione alveolare rastremato alle estremità, protetto ai lati da una ringhiera di elementi verticali di altezze differenti che sono posizionati a distanze variabili.

L’intenzione dei progettisti è stata quella di consentire una fruizione sicura del parco e aiutare il visitatore a percepire il parco archeologico come unico e organico. Ciò è possibile proprio perché la passerella è stata concepita come un elemento scultoreo che dialoga con lo scenario della Valle dei Templi.

Il progetto, infatti, trae ispirazione dalle caratteristiche paesaggistiche e architettoniche del luogo, che vengono reinterpretate, trasfigurate e combinate tra loro secondo i criteri progettuali di leggerezza, trasparenza, verticalità ed espressività del materiale.

Nello specifico, i riferimenti che Mario Cottone e Gregorio Indelicato hanno tenuto a mente durante lo sviluppo della Passerella nella Valle dei Templi sono stati i blocchi monolitici dell’altare monumentale e le colonne dei templi, slanciate e scanalate per accentuarne la rettilineità.

Per la composizione della passerella gli architetti hanno anche studiato e tenuto conto del rapporto tra luce e ombra, che contribuisce a creare un’atmosfera dai contorni epici, e dell’aspetto romantico delle rovine, con il loro concetto di non-finito che rimanda a una dimensione lontana nel tempo.

Veduta frontale della Passerella nella Valle dei Templi
Credit foto: archilovers

Il materiale prescelto è stato l’acciaio corten, preferito sia per le sue qualità di resistenza meccanica, sia per la sua capacità di mutare colore nel tempo. La patina che si crea sui contorni del cavalcavia, infatti, varia dalle tonalità del bruno scuro e quelle della terra: in questo modo l’invecchiamento della passerella non appare degradante, ma diventa anzi un valore aggiunto che facilità ulteriormente l’integrazione dell’opera con il paesaggio.

Le operazioni di restauro compiute nel corso del tempo, inoltre, hanno permesso di ricostruire un’immagine della Valle dei Templi caratterizzata da elementi di diverse altezze e dimensione, con differenti moduli espressivi e formali.

Ciò è particolarmente visibile nelle colonne del tempio di Eracle, che lo studio Cottone+Indelicato ha ripreso e trasfigurato direttamente nella passerella. Quest’ultimo riferimento ha dato origine a una suggestiva sequenza dinamica di barre verticali di diverse altezze, che generano una vibrazione della luce e producono un effetto di trasparenza e di smaterializzazione.

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