Negli edifici nuovi o ristrutturati, la quota dei consumi energetici da fonti rinnovabili dovrà essere pari al 60%.
L’indicazione è contenuta nel Decreto Legislativo 199/2021, con cui l’Italia dimostra di aver accolto l’invito dell’Europa ad avviare la transizione verso una maggiore sostenibilità ambientale.
Nel rispetto della Direttiva 2018/2001/UE, infatti, il Ministero per la transizione ecologica (Mite) provvederà a emanare entro il 13 giugno 2022 i decreti per ridefinire i sistemi di incentivazione riservati a chi installa impianti da fonti rinnovabili.
Il Rapporto MobilitAria 2021 aveva già evidenziato quanto sia importante riuscire a decarbonizzare le città italiane, dove la crisi del trasporto pubblico rende difficile perseguire un modello di vita ecosostenibile.
Con il nuovo provvedimento, la nostra nazione si prepara a compiere un significativo passo avanti nel pieno rispetto dell’ambiente e con l’intenzione di migliorare anche la qualità dell’abitare.
Incentivi e aree di intervento
Il D. Lgs. 199/2021 prevede che gli edifici realizzati ex novo, o sottoposti a un importante intervento di ristrutturazione, dovranno essere progettati in modo da garantire il rispetto della copertura del 60% per la produzione di acqua calda sanitaria e la climatizzazione invernale ed estiva.
La percentuale, inizialmente pari al 20%, è stata innalzata nel corso degli anni fino al 35% e poi al 50%. Tuttavia, la quota attuale del 60% permette di rispondere al meglio agli obiettivi di decarbonizzazione fissati dall’Europa per il 2030 e il 2050.
Il decreto, inoltre, fissa i nuovi criteri in base ai quali verrà aggiornato il sistema degli incentivi all’uso delle fonti rinnovabili e indica come individuare le aree idonee all’installazione degli impianti.
Il finanziamento sarà assegnato tramite una tariffa erogata dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE), stabilita in base alla specifica taglia degli impianti da realizzare.
I grandi impianti con potenza superiore a 1MW, infatti, saranno sottoposti a una procedura di asta al ribasso, effettuata in riferimento a contingenti di potenza. Gli impianti di piccola taglia, invece, potranno ottenere l’incentivo su domanda o attraverso bandi appositi.
L’installazione dovrà avvenire minimizzando l’impatto ambientale e la porzione di suolo occupabile, e il Mite provvederà a pubblicare anche i criteri per l’individuazione delle superfici e delle aree idonee a supportare l’inserimento di impianti alimentati da fonti rinnovabili.
Nei prossimi mesi il GSE pubblicherà una piattaforma digitale che aiuti le Regioni a scegliere le aree più adatte, tenendo conto delle informazioni utili alla caratterizzazione e qualificazione del territorio, e dei dati sulle infrastrutture già realizzate o autorizzate e in corso di relazione.