La rinascita del waterfront di Palermo: dal Porticciolo Sant’Erasmo al Palermo Marina Yachting
Per oltre cinquant’anni Palermo è stata separata dal suo waterfront e ha vissuto con la costa un rapporto di reciproca indifferenza. Non una città di mare, quindi, ma semplicemente una città sul mare che aveva perso la sua antica cultura marinara.
A separare la realtà urbana da quella marittima furono i bombardamenti della seconda guerra mondiale e la successiva ricostruzione della città: il Piano di Sant’Erasmo, importante centro produttivo e approdo fuori dalle mura cittadine, diventò così una borgata abbandonata e soffocata da case diroccate, edifici abusivi, rifiuti e impianti industriali dismessi.
Il progetto di riqualificazione del Porticciolo di Sant’Erasmo
Nel 2018, l’Autorità Portuale di Palermo ha annunciato l’inizio dei lavori di recupero del porto. L’architetto Sebastiano Provenzano si è aggiudicato l’appalto, realizzando un progetto che mirava a riabilitare il porto per riconquistare il mare.
Provenzano, negli anni ha più volte ricoperto il ruolo di consulente delle amministrazioni pubbliche per progetti di architettura urbana e territoriale, e ha preso parte anche a progetti nelle aree di waterfront portuale – come quello di riqualificazione della costa della Bandita.
La riqualificazione del porticciolo di Sant’Erasmo, oltre alla bonifica del sito, ha previsto anche la realizzazione di spazi destinati alla fruizione dei cittadini, tra cui una pista ciclabile, un’area giardino, un’area pavimentata e una terza con installazioni scultoreo-architettoniche.
Fondamentale per la rigenerazione del porto di Sant’Erasmo è stata l’approvazione di un nuovo Piano regolatore portuale, pensato per ridisegnare gli usi e le funzioni dell’area secondo una logica di riapertura al mare come elemento identitario.
Dal punto di vista architettonico si è trattato di un intervento minimale con gli edifici volutamente decontestualizzati, come quello più grande che ricorda una sorta di nave ancorata nel porto.
“Un progetto quasi a volume zero” lo ha definito l’architetto Provenzano, perché il più grande dei tre padiglioni è stato costruito a seguito della demolizione di un’altra struttura. Questi tre nuovi edifici ospitano attualmente un ristorante, una gelateria e uno urban center per le attività culturali e di promozione del territorio.
L’opera intendeva restituire ai palermitani un lungomare dove poter godere della bellezza del paesaggio, e per questo si è esteso fino alla parte più orientale della passeggiata del Foro Italico, al confine con il giardino a mare di Italo Rota – che ricordiamo per aver progettato il Padiglione Italia a Expo 2020.
Porticciolo di Sant’Erasmo e Foro Italico sono collegati dalla pavimentazione che riveste l’intera area. L’atto di riappropriazione del mare e della propria identità ha richiesto l’uso dei materiali tipici della tradizione palermitana, come il billiemi. Si tratta infatti dello stesso marmo che caratterizza il centro storico della città e le basole originarie sono state restaurate e riposizionare per consolidare il ritrovato legame con la costa.
L’opera, completata nel 2019, ha trasformato la costa in un grande spazio che integra attività portuali con usi pubblici, riconnettendo Palermo al suo mare.
L’evoluzione: Palermo Marina Yachting
Il progetto di rigenerazione urbana non si è fermato qui. Il 13 ottobre 2023 ha segnato una svolta storica con l’apertura ufficiale del Palermo Marina Yachting, un’estensione e un ampliamento del piano originale di riqualificazione.
Caratteristiche principali del Palermo Marina Yachting:
Finanziato dal Programma PON Infrastrutture e Reti 2014-2020, il molo trapezoidale è stato completamente ridisegnato come un sistema di spazi pubblici, unendo funzionalità ed estetica. Sono state demolite strutture obsolete per fare spazio a nuove infrastrutture moderne, migliorando l’aspetto visivo e sociale della città di Palermo.
Il progetto, costato oltre 30 milioni, fa parte del piano di riqualificazione industriale del sistema portuale, avviato nel 2018 dall’Autorità di sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale. La superficie complessiva di oltre 40.000 mq è stata riconfigurata a partire dalla demolizione di 30.000 mq di strutture fatiscenti, tra cui 29 silos e 2 gru di rinfuse.
La trasformazione ha dimostrato come la rigenerazione urbana possa:
- migliorare la qualità della vita dei cittadini;
- creare nuove opportunità economiche e turistiche;
- riaffermare l’identità marittima della città.
Il Palermo Marina Yachting si presenta ora come un luogo vivo, con nuove destinazioni d’uso per la riqualificazione culturale e l’accoglienza turistica, segnando un importante passo avanti nel processo di riconnessione tra la città e il suo mare.