Il 16 marzo 2023, il Consiglio dei Ministri ha approvato la bozza del decreto che rilancia la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, l’opera italiana più discussa di sempre, di cui abbiamo ampiamente parlato anche nel nostro blog.
Il provvedimento, “Disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e il Continente”, ricostituisce la società Stretto di Messina SpA e fissa entro il 31 luglio 2024 l’approvazione del progetto esecutivo.
La ricostituzione della Stretto di Messina SpA
Il decreto ridà vita alla Società Stretto di Messina che avrà una nuova e più moderna governance. Nel nuovo assetto societario, il Ministero dell’Economia avrà la maggioranza assoluta, con almeno il 51% delle azioni, mentre al Ministero delle Infrastrutture spetteranno funzioni di indirizzo, controllo, vigilanza tecnica e operativa.
Il consiglio di amministrazione della società sarà composto da cinque membri: due designati dal Ministero dell’Economia, d’intesa con le Infrastrutture, uno designato dalla Regione Calabria, uno dalla Regione Sicilia e uno da Rfi e Anas.
La società avrà una concessione di 30 anni dall’entrata in funzione dell’opera e potrà stabilire le tariffe per l’attraversamento, stradale e ferroviario, del ponte per “promuovere la continuità territoriale tra la Sicilia e il continente, garantendo la sostenibilità economica e finanziaria dell’opera”.
Se la società dovesse incontrare dei ritardi o delle difficoltà, i ministeri potranno nominare un commissario straordinario che sostituirà la Stretto di Messina SpA nelle procedure di affidamento e realizzazione dell’opera.
La bozza del decreto prevede anche la costituzione di un comitato scientifico formato da nove competenti scelti tra soggetti con un’adeguata specializzazione ed esperienza. Il comitato svolgerà compiti di consulenza tecnica, supervisione e indirizzo delle attività tecniche e progettuali. Porterà avanti il suo lavoro in modo autonomo e indipendente rispetto alle autorità politiche e darà pareri al Consiglio di amministrazione della Stretto di Messina SpA riguardo al progetto esecutivo dell’opera.
Da quale progetto si parte?
Per quanto riguarda il progetto, cambia poco rispetto al passato: si riprenderà in mano il progetto definitivo del 2011. L’opera sarà una struttura a campata unica di 3,2 chilometri, il ponte sospeso strallato (cioè retto da cavi) più lungo al mondo. Il progetto definitivo dovrà essere aggiornato con le specifiche tecniche delle nuove normative in materia ambientale e di sicurezza.
Stando al progetto, il ponte avrà piloni alti fino a 400 metri per 60,4 metri di larghezza dell’impalcato. I collegamenti saranno stradali e ferroviario. Le corsie stradali saranno sei, tre per ogni senso di marcia, su cui transiteranno 6mila veicoli l’ora. I binari per i collegamenti ferroviari saranno due e permetteranno il passaggio di 200 treni al giorno.
Quanto a costi e tempistiche, si stima che l’opera costerà circa 7 miliardi di euro e che ci vorranno cinque anni per la sua realizzazione.
Il testo non è ancora stato reso pubblico nella sua forma definitiva, come dichiarato in una nota dal MIT, perché va integrato ancora con alcuni dettagli tecnici che hanno bisogno di approfondimento.
Il Ponte sullo Stretto porterà l’alta velocità in Sicilia?
La realizzazione del Ponte sullo Stretto sarà associata alla realizzazione e al potenziamento della rete autostradale e ferroviaria calabrese e siciliana. Una delle promesse del governo è proprio quella di portare l’alta velocità nelle due regioni che soffrono dell’arretratezza delle proprie infrastrutture.
A tal proposito, negli ultimi anni e soprattutto grazie al PNRR sono stati stanziati ulteriori 25 miliardi per potenziare le infrastrutture circostanti:
- 6,4 miliardi per le ferrovie sulla sponda calabrese;
- 9,3 miliardi per le ferrovie sulla sponda siciliana;
- 9,7 miliardi per collegamenti e adeguamenti stradali.
Fonti: Fanpage.it, Qds.it, Edilportale.com, Willmedia.it