Maggiori responsabilità delle Pubbliche Amministrazioni nella fase di programmazione delle opere pubbliche, con priorità al completamento delle incompiute. È questo in breve il contenuto del testo bozza di decreto, approvato lo scorso febbraio dal Consiglio di Stato, che potrebbe diventare operativo a breve.
Prima di redigere il piano triennale dei lavori pubblici le Amministrazioni dovranno fare una ricognizione delle incompiute e inserirle come priorità. Obiettivo: evitare gli sprechi per una spesa pubblica più efficiente.
Solo dopo la ricognizione si articolerà il programma in schemi-tipo e schede indicanti il quadro delle risorse necessarie per la realizzazione degli interventi, suddivise per annualità e fonte dei finanziamenti, elenco delle oepre incompiute, elenco degli immobili disponibili ed elenco delle opere che l’Amministrazione è disinteressata a completare.
Le incompiute potranno essere completate, ma anche destinate ad altro uso, cedute in cambio della realizzazione di una nuova opera, vendute, demolite o riutilizzate in parte.
Per inserire le opere che si intendono realizzare nel programma triennale dei lavori pubblici sarà necessario rispettare i livelli di progettazione minimi. Per gli interventi di importo tra 100mila euro e un milione di euro sarà necessario disporre il documento di fattibilità delle alternative progettuali, mentre per quelli di importo superiore saranno redatti e approvati i progetti di fattibilità tecnica ed economica.
Foto credit: Davide Palmisano