Baita MV, pietra e legno dettano le regole dell’architettura montana

1730
Credit foto: The Tree Mag

In Valchiavenna, in provincia di Sondrio, un elegante rifugio fatto di contrasti rivisita lo stile alpino.

La realizzazione della baita MV, nei pressi di Madesimo, è stata una sfida con un fine ben chiaro: quello di dimostrare che l’architettura alpina può ospitare diversi materiali e linguaggi.

È convinzione spesso diffusa tra gli architetti, infatti, che progettare edifici di montagna sia solo un esercizio di stile e che le rigide direttive imposte dal territorio lascino poco spazio all’estro. I progetti tendono così a seguire una prassi consolidata, che prevede l’impiego degli stessi materiali originali e un ritorno agli arredi rustici più tradizionali.

Proprio per questo il rifugio ristrutturato da Luconi Architetti Associati va in controtendenza, coniugando le necessità dell’architettura montana con la ricerca di un design contemporaneo.

Il lavoro dello studio lombardo ha così inteso dimostrare che ostinarsi a preservare testardamente uno stile e sforzarsi di utilizzare solo i materiali locali è una pratica obsoleta e forse anche irragionevole.

Sin dalla fondazione nel 1996, Luconi ha sempre approfondito la storia dei luoghi di intervento, per integrarla al meglio con i bisogni del presente. Sempre rispettando l’ambiente e la natura, lo studio opera traducendo il passato in una modernità che possa essere compresa anche dalle generazioni future.

Una casa duale che cambia con le stagioni

Il progetto di baita MV è stato suddiviso in una parte di ristrutturazione e in una di ampliamento che ha riguardato anche l’involucro esterno del rifugio. A metà tra innovazione e tradizione, Luconi Architetti Associati si è sempre mosso con la massima attenzione alla qualità dei materiali usati, perché quello di montagna può essere un ambiente complicato su cui costruire e sul quale vivere.

Il recupero della baita MV ha richiesto quindi un intervento mirato a irrobustire l’intera struttura, senza però dimenticare di renderla confortevole e di aprirla alle vedute mozzafiato sulla valle circostante.

In una sintesi tra vecchio e nuovo, il rifugio ha riscoperto l’uso della pietra – in modo simile a quanto successo anche per Sikelia Suites – e l’ha trasformata in un materiale caldo e accogliente, addolcito dall’uso del legno e dalle tinte pacate delle pareti.

I motivi classici dell’arredo alpino sono stati sostituiti da design lineari, in un gioco armonioso di pieni e vuoti. Così, il precedente rivestimento fisso in legno ha ceduto il passo a un sistema di ante apribili con delle nuove vetrate che giungono fino al piano rialzato.

La struttura, infatti, si estende per 96 mq e comprende due piani destinati ad usi diversi. Quello superiore ospita la zona giorno e si presenta come un open space che arriva alla nuova terrazza in legno. Il piano inferiore, invece, è stato pensato come zona notte e prevede spazi più intimi e misurati.

Baita MV è una struttura duale, costruita a partire da due materiali e suddivisa in due ambienti ben distinti tra di loro. La stessa dicotomia caratterizza anche le differenti vesti del rifugio, a seconda della stagione: una tradizionale e mimetica per i mesi in cui la baita non è abitata, l’altra contemporanea e più residenziale adatta al periodo di servizio.

NESSUN COMMENTO

SCRIVI UNA RISPOSTA