Bonifica amianto: l’Inail spiega come con due guide

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Come bonificare in maniera corretta e in sicurezza le coperture e i materiali inquinati dall’amianto? Un tema di cui ci siamo spesso occupati.
Per rispondere a questa domanda l’Inail ha appena pubblicato due mini-guide: Bonifica delle coperture in cemento amiantoBonifica dei materiali contenenti amianto in matrice friabile.

A scriverle i ricercatori del Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (Dit) per offrire in maniera divulgativa agli operatori del settore gli elementi operativi e le indicazioni pratiche per la bonifica.

L’attenzione è posta alla salvaguardia del materiale in tutte le fasi dell’intervento per scongiurare la dispersione di fibre pericolose in aria: smontaggio, sollevamento, primo imballaggio, messa a terra, imballaggio finale.

Nel caso dei materiali in matrice friabile (cioè che si possono sbriciolare con una semplice pressione), ad esempio, si indica che la rimozione deve avvenire mediante confinamento statico e dinamico, ovvero l’installazione di una barriera a tenuta di polvere in grado di separare le aree da bonificare dal resto dell’edificio.

Per le coperture in cemento, invece, la guida indica tra i metodi di bonifica la rimozione per incapsulamento e la sovracopertura.

Nel caso dell’incapsulamento si procede con prodotti impregnanti o ricoprenti le fibre di amianto, dopo aver aspirato la superficie del manufatto con pompe a bassa pressione e averne rimosso tutti i frammenti e le parti distaccate. 

Nel caso della sovracopertura, invece, si crea una nuova copertura posta al di sopra di quella in cemento amianto, che viene mantenuta purché sia in grado di sopportare il carico che viene aggiunto.

Un capitolo importante delle mini-guide è composto dalle indicazioni che l’inail dà sui dispositivi di protezione, collettivi e individuali, e le misure di sicurezza. Preliminare a ogni intervento è, per esempio, la delimitazione dell’area di cantiere, da segnalare con appositi cartelli di avvertenza del pericolo di inalazione delle fibre di amianto.

Per la salute degli addetti ai lavori è poi indispensabile l’adozione di specifici dispositivi di terza categoria, come facciali filtranti monouso da indossare sotto il copricapo della tuta di lavoro, guanti e tute in tessuto non tessuto, stivali in gomma o scarpe alte antinfortunistica.

A lavoro ultimato si indica poi come procedere per togliere la contaminazione più evidente dagli indumenti prima di abbandonare l’area di lavoro, rimuovere i nastri adesivi utilizzati per sigillare guanti e calzare e fare la doccia accuratamente togliendo tutti gli indumenti ad eccezione del respiratore.

 

Photo credit: valerio.pirrera on Visual hunt / CC BY-NC

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