Bonus ristrutturazione 2023: quali sono gli incentivi

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Lavori in cantiere con i bonus ristrutturazioni 2023
Credit foto: Quotidiano Nazionale

Oltre alla maxi-detrazione, con le sue sorti incerte, le agevolazioni per intervenire su un immobile includono Bonus Ristrutturazioni, Ecobonus e Sismabonus

Il Superbonus come lo abbiamo conosciuto non sarà per sempre: escluse alcune eccezioni, interessate dalla proroga del 110% al 31 dicembre 2023, l’incentivo ha già subito una riduzione dell’aliquota al 90% e il suo futuro resta fumoso.

La Premier Meloni ha mostrato alcune riserve nei confronti della misura, che sarà rielaborata in occasione della Legge di Bilancio 2024. Al momento le proposte in campo sono due e prevedono, rispettivamente, un’aliquota al 60% e una al 40%.

Considerato il quadro, prima della prossima riforma fiscale, appare utile riepilogare le agevolazioni attive per ristrutturare casa. Schematizzandole, sono:

  • Superbonus: al 90% per gli interventi trainanti svolti nel 2023;
  • Bonus Ristrutturazione: fissato al 50% fino a un importo di spesa pari a 96.000 euro per singola unità immobiliare;
  • Ecobonus: al 50% o al 65% della spesa sostenuta;
  • Sismabonus: per i lavori di miglioramento sismico degli edifici. È disponibile in diverse percentuali dal 50 all’85%;
  • Bonus Barriere Architettoniche: riguarda gli interventi volti al superamento o all’eliminazione degli ostacoli;
  • Bonus Mobili: detrazione del 50%, calcolata su un importo massimo di 8.000 euro, per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici;
  • Bonus Verde: riguarda le operazioni di rifacimento delle aree verdi ed è una detrazione Irpef del 36% sulle spese.

Vediamoli in dettaglio.

Bonus Ristrutturazione

Permette di accedere a una detrazione del 50% sulle spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2024. Il requisito principale per beneficiarne riguarda il tetto massimo di spesa, stabilito in 96 mila euro per ogni unità immobiliare.

I lavori agevolabili riguardano la manutenzione straordinaria, la ristrutturazione edilizia, il restauro e il risanamento conservativo. Nello specifico:

  • manutenzione straordinaria: sono i lavori finalizzati al risparmio energetico, la costruzione di scale interne e il rifacimento di rampe, la sostituzione e la modifica di infissi esterni e serramenti;
  • ristrutturazione edilizia: riguarda la demolizione e la ricostruzione con la stessa volumetria dell’immobile preesistente, la modifica della facciata, la realizzazione di una mansarda o di un balcone e l’apertura di nuove porte e finestre;
  • restauro e risanamento conservativo: ovvero l’eliminazione e la prevenzione di situazioni di degrado, l’adeguamento delle altezze dei solai e l’apertura di finestre per esigenze di aerazione dei locali.

Il Bonus Ristrutturazione deve essere ripartito in dieci quote annuali di pari importo. A poterlo richiedere sono i proprietari degli immobili oggetto dell’intervento, i titolari di diritti reali/personali di godimento sull’immobile, gli inquilini e il familiare convivente con il possessore.

Infografica bonus ristrutturazione
Credit foto: Verti

Ecobonus

I lavori per l’efficientamento energetico degli edifici sono compresi nell’Ecobonus, l’incentivo al 50% o al 65% con tetto di spesa massima in 60 mila euro. Massimali e percentuali di detrazione sono possibili di variazione: l’entità cambia in base all’anno in cui è stato effettuato l’intervento e all’edificio di destinazione, se condominio o singola unità immobiliare.

Il beneficio va ripartito in dieci rate annuali di pari importo e può essere richiesto per la coibentazione e la sostituzione di pavimenti, finestre e infissi; per l’installazione di un impianto fotovoltaico; per la sostituzione dei sistemi di climatizzazione; e anche per l’installazione di serrande e zanzariere.

Così fatta, l’agevolazione è valida fino a dicembre 2024; dopodiché l’aliquota scenderà al 36% per un tetto di spesa di 48 mila euro per ogni unità immobiliare. Resterà poi da vedere come subentrerà l’Ecobonus sociale, dedicato ai redditi più bassi.

Sismabonus

L’incentivo prevede una detrazione per i lavori che riducono il rischio sismico dell’abitazione. Il requisito fondamentale è il miglioramento della classe sismica dell’immobile, per il quale si può avere accesso a un’aliquota che va dal 50% all’85% in base a vari fattori stabiliti dal valutatore rispetto alla tipologia di lavori effettuati.

Il bonus resterà in vigore fino al 31 dicembre 2024, con un calendario che si modificherà annualmente e che comporterà una riduzione graduale dell’aliquota.

Gli altri incentivi validi

Tra i bonus ristrutturazione trova spazio l’agevolazione per le barriere architettoniche, valida fino al 31 dicembre 2025, consiste in una detrazione fiscale del 75% per i lavori di eliminazione di ostacoli e sbarramenti negli edifici esistenti. La detrazione deve essere ripartita in cinque rate annuali di pari importo. A beneficiare dell’incentivo possono essere persone fisiche, condomini o imprese.

La normativa indica i seguenti tetti di spesa:

  • 50 mila euro per edifici unifamiliari o unità immobiliari in plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno;
  • 40 mila euro, moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per le strutture composte da 2 a 8 unità immobiliari;
  • 30 mila euro, moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono la struttura, per gli edifici composti da più di 8 unità immobiliari.

Il Bonus Mobili consente una detrazione Irpef al 50% ed è rivolto ai proprietari di un immobile oggetto di ristrutturazione che intendono acquistare arredamenti e grandi elettrodomestici. La misura è in vigore fino al 31 dicembre 2024 e può essere spalmata in dieci quote annuali di pari importo. L’importo massimo stabilito è di 8 mila euro per il 2023 e di 5 mila euro per il 2024, incluse le eventuali spese di trasporto e montaggio.

Infine, per gli esterni dell’edificio, l’incentivo di riferimento è il Bonus Verde. Questo offre una detrazione al 36% per i lavori di messa a verde degli immobili a uso abitativo. In questo caso il contribuente ha tempo fino al 31 dicembre 2023 per fare domanda, per un tetto massimo di spesa di 5mila euro per unità immobiliare; la detrazione è ripartita in 10 quote annuali di pari importo a partire dall’anno in cui è sostenuta la spesa.

L’agevolazione copre anche gli interventi effettuati da un condominio e può essere cumulata su più immobili. L’aliquota del Bonus Verde scende al 50% se i lavori sono effettuati su immobili a uso promiscuo.

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