Le case passive e l’esempio dell’architettura eoliana

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Credit foto: Corriere Viaggi

Abitazioni efficienti e sostenibili, che non hanno bisogno di forniture energetiche esterne per il riscaldamento o il raffreddamento. Il concetto di Passivhaus (casa passiva) nasce ufficialmente nel 1978, ma costruzioni di questo tipo hanno radici molto più lontane: un esempio è quello delle case eoliane. 

Progettare e costruire edifici che garantiscano il minimo impatto ambientale e il massimo risparmio energetico. È la direzione verso cui si stanno muovendo l’architettura e l’edilizia moderne, anche sulla spinta dei cambiamenti climatici e dei nuovi standard abitativi. Una delle soluzioni più brillanti è quella delle Passivhaus – case passive – un tipo di edificio a basso consumo energetico ed elevato comfort abitativo. 

Stando alla definizione dell’International Passive House Association, “Una Passivhaus garantisce un alto livello di comfort con un consumo di energia veramente ridotto. I componenti passivi, come serramenti a taglio termico, la coibentazione termica ed il recupero di calore sono gli elementi chiave della reale efficacia degli edifici. Dall’esterno, le Passivhaus non sono diverse dalle case tradizionali, perché il termine “Passivhaus descrive uno standard e non una specifica modalità costruttiva”. 
Lo standard della Passivhaus è replicabile in tutto il mondo, ma i requisiti principali cambiano in base alle condizioni climatiche del luogo in cui l’abitazione viene costruita.

Come funzionano le case passive 

La promessa della casa passiva è quella di essere indipendente da forniture esterne di energia per il riscaldamento e il raffreddamento degli ambienti. Questo risultato può essere ottenuto impiegando materiali molto diversi, dal legno ai mattoni, dalla pietra al cemento; l’importante è prendere una serie di accorgimenti, sia nella fase di progettazione che in quella di costruzione:

  • Esposizione e forma dell’edificio. Nella fase di progettazione è importante studiare in che modo esporre la casa e le sue stanze al sole e come distribuire gli spazi. Un edificio compatto mantiene meglio il calore rispetto a un edificio con volumi spezzati.
  • Isolamento termico. Il materiale isolante è molto più spesso rispetto a quello delle case tradizionali (circa 30 centimetri) e viene collocato nello strato più esterno delle pareti. Il tetto, naturalmente, deve essere correttamente coibentato.
  • Finestre termiche. Le finestre sono poche, grandi e ben coibentate, e il vetro è triplo anziché doppio. In questo modo la casa risulta più luminosa e il calore prodotto dai raggi solari è maggiore.
  • Fonti interne di calore. Se la casa è termicamente isolata, riesce a trattenere il calore e a riscaldarsi anche grazie alle fonti che si trovano al suo interno: l’illuminazione, i raggi solari che passano attraverso le finestre, l’acqua calda del bagno. 
  • Ventilazione controllata. A seconda della stagione, la circolazione dell’aria può disperdere il calore accumulato all’interno della casa o, al contrario, far entrare il caldo proveniente dall’esterno. Per evitare questo problema si può ricorrere a un sistema di ventilazione meccanica controllata, in grado di espellere l’aria esausta dagli ambienti indoor e immettere quella proveniente dall’esterno.

Storia ed evoluzione delle case passive

Il termine “casa passiva” compare per la prima volta in una pubblicazione del 1978: “Regional guidelines for building passive energy conserving homes” edita dall’AIA Research Corporation. Dieci anni più tardi, due professori dell’università svedese di Lund, Bo Adamson e Wolfgang Feist, definirono il “Protocollo Passivhaus”. Nel 1991, Feis realizzò la prima casa ad essere costruita secondo i dettami che egli stesso aveva stabilito, a Darmstadt, in Germania.

Ad oggi, le Passivhaus certificate sono ancora pochissime. Se ne contano circa 50mila in tutto il mondo, ma la loro diffusione sta crescendo insieme all’interesse per l’efficientamento e il risparmio energetico. I costi di costruzione di una casa passiva sono maggiori rispetto a una casa tradizionale, ma la spesa iniziale viene ammortizzata in meno di dieci anni attraverso il risparmio dei consumi energetici, notevolmente inferiori.

La prima Passivhaus progettata da Klein. Credit foto: Infobuildenergia.it

Le case eoliane, esempi ante litteram di case passive

L’architettura tradizionale eoliana è stata fortemente influenzata dalle caratteristiche delle Isole. Le abitazioni sono state costruite e si sono evolute per garantire il massimo comfort, nonostante le particolari condizioni climatiche, la sismicità elevata, la scarsità d’acqua e il suolo vulcanico tipico di questo territorio.

Tipicamente, le strutture delle case presentavano un sistema modulare a cui potevano essere aggiunti elementi cubici, in verticale o in orizzontale. Le fondamenta erano costruiti con blocchi massicci di pietra lavica, i muri con pietra pomice e le pavimentazioni del cortile e del terrazzo in tufo. Si tratta di materiali ad elevata inerzia termica, che riescono a isolare l’abitazione dal freddo invernale e dal caldo estivo. Il tetto era realizzato con travi di legno disposte a 40 cm l’una dall’altra, su cui veniva disposta una stuoia di canne ricoperta da uno strato di pietrame isolato e impermeabilizzato con una miscela di malta e calce. La pendenza e l’impermeabilizzazione del tetto permettevano di far defluire e raccogliere l’acqua piovana.

La contrapposizione tra la pesante struttura murale e quella leggera del tetto ha fatto in modo che queste abitazioni riuscissero a resistere alle sollecitazioni sismiche, molto frequenti nelle Isole Eolie.

L’orientamento della case veniva scelto per massimizzare il comfort dei suoi abitanti: si preferiva l’esposizione a Sud e a Ovest, con la facciata rivolta verso il mare, per beneficiare della ventilazione naturale. Aperture e finestre erano ridotte al minimo, di soluto orientate a mezzogiorno, per evitare che i venti freddi entrassero in casa.

Quella delle abitazioni eoliane è una tematica che ci tocca molto da vicino. Risale al 2016 il nostro supporto al restauro della Chiesa delle anime del Purgatorio, luogo particolarmente caro a tutti i Liparoti. Più di recente, abbiamo partecipato in qualità di sponsor e partner tecnico alla Summer School di Filicudi, incentrata sulla riqualificazione del patrimonio edilizio delle Isole Eolie dal punto di vista sismico ed energetico.

Fonti: ArchitetturaEcosostenibile.it, Infolbuildenergia.it, Domusweb.it, Tuttogreen.it

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