È in arrivo un concorso unico per l’assunzione di 100 professionisti, di cui 80 ingegneri, architetti e geologi, che lavoreranno allo sblocco delle opere ferme.
Il concorso è previsto dal Decreto Crescita e sarà dedicato a figure con elevata professionalità tecnica nei settori dell’ingegneria (stradale, strutturale, edile ed idraulica), dell’architettura e della geologia, oltre a 20 giuristi, esperti di gare e contratti pubblici, per l’accelerazione dell’affidamento delle gare e lo sblocco di risorse e cantieri.
A ogni Provveditorato interregionale alle Opere pubbliche saranno assegnate 3 risorse amministrative (2 al Provveditorato Piemonte/Liguria) e 12 professionalità tecniche (14 per quello di Roma). In questo modo la norma intende risolvere il blocco del turnover.
I requisiti per poter accedere al concorso saranno “un’alta specializzazione”, ossia essere in possesso di laurea specialistica, e una “elevata professionalità”, vale a dire un’esperienza certificata nel settore di riferimento, per almeno un anno.
Si dovrà poi essere iscritti all’albo professionale di riferimento, mentre per gli amministrativi si potrà richiedere l’abilitazione forense.
Sarà un decreto interministeriale del Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti e della Funzione Pubblica, da adottare entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto, a definire i livelli di ingresso e le modalità di selezione, che dovranno essere rapide.
I professionisti assunti dovrebbero rappresentare la prima tranche di reclutamento per l’avvio della Centrale /struttura unica per la progettazione, prevista dalla Legge di Bilancio 2019.
Il condizionale è d’obbligo perché il testo del decreto sulla Centrale per la progettazione, già firmato dal Presidente del Consiglio, non è ancora stato diffuso.
Secondo quanto si sa già la dotazione di personale della nuova struttura di missione dovrebbe essere di 300 unità, con un costo annuo di 100 milioni di euro.
Foto credit: Borko Manigoda