Architetture contemporanee, spazi urbani pensati per essere vissuti dalle persone, mobilità green, grande impegno sul tema della sostenibilità: Copenaghen è la Capitale mondiale dell’Architettura.
Ogni tre anni, la città che viene nominata Capitale mondiale dell’Architettura diventa un forum globale sui temi dell’urbanistica contemporanea e, naturalmente, sull’architettura. Dal 2023 al 2026 tocca a Copenaghen. La capitale danese ha puntato tutto sul proprio patrimonio urbano, storico e contemporaneo, sull’alto livello di vivibilità, sull’attenzione all’ambiente e sulla sostenibilità tout court (è una delle città più green d’Europa e punta ad essere totalmente carbon neutral entro il 2025).
Cos’è la Capitale mondiale dell’Architettura
La Capitale mondiale dell’Architettura è un’iniziativa recente, ideata dall’UNESCO e dall’UIA (Unione Internazionale degli Architetti). Prima di Copenaghen, ad aggiudicarsi il titolo è stata Rio de Janeiro (2020-2023).
La prossima città è già stata designata: dal 2026 la Capitale mondiale dell’Architettura sarà Barcellona, altro esempio di come l’architettura e la cultura possano rispondere alle sfide di oggi per il bene pubblico globale e le generazioni future.
Sette edifici da scoprire a Copenaghen
A Copenaghen, ogni spazio è pensato per essere al servizio delle persone. La riqualificazione e la rigenerazione urbana sono un continuo work in progress.
Il titolo di Capitale mondiale dell’Architettura è un’occasione in più per scoprire questa meravigliosa città, soffermandoci sugli edifici più interessanti dal punto di vista architettonico. Sceglierne soltanto sette non è stato affatto facile, dato che ogni angolo della città ha le sue perle.
Black Diamond, il grande edificio in granito nero sul waterfront
Circa 20.000 mq di superficie, su sette piani. Il Black Diamond, in granito nero, è una grande estensione della Libreria Reale Danese, un esempio di integrazione architettonica perfettamente riuscito. Ha una forma molto particolare: il lato sinistro si affaccia sul fiume Nyhavn, dando l’illusione di cadere direttamente in acqua. La facciata centrale in vetro è interrotta da una sorta di crepaccio che permette alla luce naturale di entrare e diffondersi all’interno.
Oltre alla funzione di libreria, l’edificio ospita un auditorium, il museo nazionale della fotografia e numerosi caffè e ristoranti.
Il DAC – Danish Architecture Center – la piazza dell’architettura
Il DAC-Danish Architecture Center è un luogo esclusivamente dedicato all’architettura, al design e allo sviluppo urbano, un centro polifunzionale da scoprire poco a poco.
La struttura, che sorge all’interno del porto di Copenaghen, sembra essere formata da blocchi geometrici che si incastrano creando un gioco di volumi. Si inserire in modo armonioso tra gli edifici del porto e il resto della città, presentandosi come un’enorme piazza al coperto.
La chiesa di Grundtvigs e la sua austera eleganza
Disegnata dall’architetto Peder Klimt e dedicata al filosofo danese Nicolai Frederik Severin Grundtvig, è una delle chiese più famose di Copenaghen, nonché uno dei pochi esempi di chiesa nello stile nordico dell’Espressionismo del mattone. Per realizzarla, sono stati impiegati circa sei milioni di mattoncini color ocra, un materiale tipico per l’edilizia popolare in Danimarca.
All’esterno, la facciata ricorda l’organo di una chiesa. L’interno, essenziale e senza ornamenti, risplende nei suoi colori chiari e neutri. L’altezza delle colonne, degli archi a sesto acuto e delle volte a vela conferisce all’edificio un aspetto solenne.
Il design innovativo e sostenibile della Maersk Tower
L’Università di Copenhagen ospita una delle architetture più originali della città: la Maersk Tower, progettata dallo studio danese C.F. Møller.
L’edificio è imponente per dimensioni, ma appare comunque leggero per la particolare combinazione di vetro e rame e per la sua pianta a stella, grazie alla quale la struttura si estende anche in orizzontale, attraverso tre grandi arterie.
Le facciate della Maersk Tower sono protette da un rivestimento a moduli frangisole in rame, il cui orientamento si modifica in funzione delle condizioni di soleggiamento, per assicurare un clima confortevole all’interno dell’edificio.
Il Maritime Museum e il legame di Copenaghen con il mare
A pochi chilometri a nord da Copenaghen, il Maritime Museum progettato da Bjarke Ingels e inaugurato nel 2013 è tra i più importanti poli culturali della Danimarca.
Concepito per assomigliare a una nave, il museo è situato in un edificio storico che un tempo era un cantiere navale ed è stato costruito sotto il livello del suolo per non interferire con la vista del castello di Kronborg, sito patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Copen Hill, il termovalorizzatore / pista da sci
Copen Hill è un edificio che può essere letto in tanti modi diversi. Concretamente è un inceneritore con un tetto verde molto particolare.
L’inceneritore brucia 70 tonnellate di rifiuti all’ora e può convertire 440 tonnellate di rifiuti l’anno in energia pulita, fornendo elettricità per 150.000 abitazioni. Lo fa senza emettere CO2: dalla ciminiera esce solo vapore acqueo, perché i filtri di ultima generazione sono in grado di trattenere tutte le polveri e i fumi nocivi.
Nel frattempo, Copenaghen Hill serve anche da impianto sportivo. La struttura, infatti, è una sorta di montagna artificiale: sul tetto è stato ricavato un pendio lungo 200 metri che ospita piste da sci e pareti da arrampicata.
Bicycle Snake, il ponte ciclabile che si snoda tra la città
Copenaghen è considerata la città più bike friendly del mondo: più della metà degli spostamenti avviene, ogni giorno, in bicicletta. L’iconico Bicycle Snake conferma questa tendenza.
Si tratta di una sorta di pista ciclabile sospesa che collega il porto antico al resto della città: un ponte lungo circa 220 metri, da cui si può osservare il panorama da un punto di vista privilegiato, in sella alla propria bici.
Fonti: Domusweb.it, Elle.com, Viaggi.corriere.it