Integrazione architettonica, 4 diversi esempi tra passato e futuro

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Esempio di integrazione architettonica: il Royal Ontario Museum di Daniel Libeskind
Royal Ontario Museum • Credit foto: ROM

La ristrutturazione di un edificio storico nasconde sempre un interrogativo: conservare o innovare? Ridare lustro all’architettura senza discostarsi dalle forme originali o darle un nuovo volto attraverso un intervento radicale?

Un argomento delicato che proviamo ad approfondire attraverso 4 diversi esempi di integrazione architettonica a opera di alcuni degli architetti più famosi al mondo.

1. Il Royal Ontario Museum di Daniel Libeskind

Comunemente conosciuto come ROM, il Royal Ontario Museum è il più grande museo del Canada. Fondato nel 1912 e dotato di oltre 40 gallerie contenenti più di 6 milioni di opere d’arte, nel 2007 cambia parzialmente volto in seguito all’espansione realizzata dall’architetto polacco Daniel Libeskind. Un enorme cristallo di natura decostruttivista, composto da elementi autoportanti a forma di prisma interconnessi tra loro. Un intervento che a distanza di anni divide ancora l’opinione pubblica, sulla capacità dell’opera di Libeskind di aggiungere o sottrarre fascino all’architettura originale.

2. Il Den sorte diamant di Schmidt, Hammer & Lassen

Fondata nel 1999 e soprannominata “Il Diamante nero”, quest’estensione della Royal Danish Library di Copenaghen occupa una superficie di oltre 2.500 metri quadrati. Al suo interno, otto piani dotati di lucernario, balconi, scale mobili e ponti che tagliano l’edificio in più punti, nel quale trovano spazio quasi cinque milioni di libri e oltre seimila manoscritti. Separata dalla costruzione originale, è collegata ad essa da tre corridoi esterni.

Esempio di integrazione architettonica: Den Sorte Diamant
Den Sorte Diamant • Credit foto: Det KGL. Bibliotek

3. La Music School Louviers di Opus 5

Realizzata sulle mura preesistenti di quello che prima è stato un monastero, un tribunale e un carcere, la Music School di Louviers in Normandia riprende il chiostro francescano sul fiume Epervier e lo accompagna nel futuro. Lo fa attraverso una semplice scatola di vetro con strisce cromate che riflettono l’ambiente circostante, suddivisa al suo interno in 24 aule, una biblioteca e due grandi aule orchestrali. Un progetto che rispecchia alla perfezione le direttive del committente: realizzare una scuola di musica moderna e attrattiva, in grado di mettere in luce il patrimonio archeologico della città.

Esempio di integrazione architettonica: Music School Louviers di Opus5
Music School Louviers • Credit foto: area

4. Il museo-castello di Nieto Sobejano Arquitectos

Nato ad Halle (Germania) verso la fine del XV secolo, questo esempio di architettura militare e religiosa di stampo gotico ha subito negli anni diversi interventi. Alterazioni che fino al 2004 hanno conferito alla fortezza l’immagine di una rovina. La base sulla quale lo studio spagnolo Nieto Sobejano Arquitectos ha dato vita a quello che oggi è un rinomato museo espressionista. Protagonista del loro intervento, la nuova copertura dell’edificio, pensata come una grande piattaforma che si alza e si piega per far penetrare la luce naturale. Una struttura leggera che allo stesso tempo mira a proteggere le rovine ed evocare le opere custodite al suo interno.

Esempio di integrazione architettonica: Castello di Moritzburg ad Halle
Castello di Moritzburg ad Halle • Credit foto: GLA – GeniusLociArchitettura

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