Arriva la fiducia da Montecitorio: la conversione in legge del Decreto potrebbe sbloccare il crediti rimasti incagliati
Nessuna nuova proroga, ma un ampliamento del raggio d’azione delle cessioni: è questa una delle misure più importanti presentate nel testo di conversione del DL Aiuti, sul quale la Camera ha confermato la fiducia al governo il 7 luglio 2022.
La cessione del credito resta così limitata a quattro passaggi, ma la quarta cessione potrà essere effettuata dalle banche a qualsiasi partita Iva diversa dal consumatore finale e quindi a chiunque eserciti attività di tipo imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale.
La norma avrà anche effetto retroattivo e potrà essere applicata anche alle cessioni o agli sconti in fattura comunicati all’Agenzia delle Entrate prima dell’entrata in vigore della legge di conversione del Decreto.
Via libera ai correntisti con partita Iva
Le discussioni che hanno preceduto il voto alla fiducia hanno reso incerte le sorti del DL Aiuti, ma alla fine la Camera si è risolta sulla questione con 410 sì, 29 no e un solo astenuto. Dopo il voto finale, il provvedimento passerà all’esame del Senato che dovrà completare la revisione entro il prossimo 16 luglio 2022.
A scapito di ulteriori sorprese, il testo approvato interverrà ancora una volta sulla disciplina della cessione dei crediti fiscali con l’obiettivo di sbloccare i crediti incagliati e liberare la capienza fiscale delle banche.
La proposta prevede di allargare già dal 16 luglio il perimetro dei crediti anche ai correntisti in possesso di partita IVA e non più solo ai clienti che hanno la qualifica di “professionali privati”.
Nello specifico, il passaggio parlamentare del provvedimento intende rendere meno vincolante la selezione da parte delle banche: gli intermediari finanziari potranno infatti cedere i crediti acquistati dalle imprese o dai privati a un soggetto fuori dal circuito bancario senza dover effettuare obbligatoriamente i due passaggi previsti dagli stessi intermediari.
Per far queste, però, è importante che i cessionari stipulino un contratto di conto corrente con la banca cedente o con la banca capogruppo. Inoltre il cessionario non potrà cedere a sua volta le somme acquisite da parte della banca e, come ha reso noto l’Agenzia delle Entrate, non è possibile restituire i crediti di imposta già parzialmente utilizzati.
110% nelle unifamiliari
Nessuna possibilità al momento per una proroga lunga del Superbonus, ma certamente la conversione del DL Aiuti confermerà la riscrittura del calendario delle scadenze.
Nel caso di lavori sulle villette unifamiliari, diventerà possibile accedere all’agevolazione del 110% fino al 31 dicembre 2022, a condizione che il 30% dell’intervento complessivo sia realizzato entro il 30 settembre.
Confermate anche le modalità semplificate per la verifica dello stato di completamento dei lavori: il SAL minimo da raggiungere entro il 30 settembre riguarderà l’intervento complessivo e il contribuente potrà decidere di includervi, oltre ai lavori ammessi dal Superbonus, anche le operazioni non comprese nella maxi-detrazione.
Restiamo in attesa degli sviluppi futuri dell’iter parlamentare, sul quale non mancheremo di aggiornarvi.