Equo compenso, tre proposte per determinarlo

999

Dell’equo compenso si discute molto negli ultimi mesi, complici anche i due disegni di legge presentati sull’argomento, uno approvato lo scorso 7 agosto dal Consiglio dei Ministri e l’altro che ha iniziato l’iter il 5 luglio.
Confprofessioni, Acta (Associazione dei professionisti freelance) e Colap (Coordinamento Libere Associazioni Professionali), ascoltati in Senato il 19 settembre scorso, hanno sottolineato la necessità di unificare i due decreti in un unico percorso di legge.

L’audizione è stata anche l’occasione per avanzare la richiesta di estendere la tutela dell’equo compenso alle professioni non regolamentate e di prevedere un intervento ad hoc per i rapporti con la pubblica amministrazione, essendo proprio quello dei servizi professionali per la pubblica amministrazione il settore che necessita maggiormente di un intervento che tamponi l’abolizione delle tariffe.

Tre le proposte di unificazione, pubblicate da ediltecnico.it, che arrivano dalle realtà associative:

1. Confprofessioni propone l’utilizzo di parametri per la liquidazione giudiziale dei compensi, fissando dei minimi tariffari in relazione ai costi di produzione che il professionista deve sostenere per offrire la prestazione.
Questa proposta prevede poi che i livelli di equità del compenso professionale non siano oggetto di contrattazione tra le parti sociali.

2. Ancora Confprofessioni propone di individuare dei parametri vincolanti per le offerte al ribasso per l’aggiudicazione di un appalto. Il Codice Appalti ha determinato dei parametri per il compenso dei servizi di ingegneria e architettura, ma si tratta di parametri che valgono come base d’asta. Confprofessioni suggerisce, invece, di individuare parametri vincolanti, pena l’illegittimità del procedimento amministrativo e del contratto.

3. Coordinamento libere associazioni professionali (Colap), Acta e Alta Partecipazione, propongono invece l’introduzione di parametri minimi fissi limitatamente ai rapporti con le pubbliche amministrazioni, sia per gli Ordini che per i professionisti associativi.

 

Foto credit: Victor

CONDIVIDI

NESSUN COMMENTO

SCRIVI UNA RISPOSTA