L’analisi, svolta in collaborazione con l’Università di Messina, porta la firma di ben tre ingegneri del reparto Research&Development di Tradimalt
Il team Ricerca&Sviluppo di Tradimalt ha ottenuto l’attenzione dei professionisti di tutto il mondo grazie alla pubblicazione sulla storica rivista di settore The Minerals, Metals & Materials Society, che ha dato spazio ad una delle attività di ricerca condotta dai nostri esperti.
Lo studio, dal titolo “Flexural Toughening of a Cementitious Mortar Reinforced with Wave-Shaped Short Plastic Fibers” (“Tenacità a flessione di una malta cementizia rinforzata con fibre plastiche corte”), valuta l’incremento della resistenza a flessione dei nuovi sistemi compositi formati da matrice cementizia e rinforzo polimerico e si presenta come un contributo significativo alla letteratura sull’argomento.
Il lavoro di analisi è stato condotto in partnership con l’Università di Messina e ha visto la preziosa collaborazione di due ingegneri del nostro reparto R&D, Giuseppe Gullì e Francesco Grungo.
Osservazioni e risultati
Dalla sua pubblicazione, avvenuta lo scorso 5 dicembre 2022, l’articolo è stato subito oggetto di notevole interesse e di citazioni in altre riviste scientifiche di taglio internazionale.
Questo studio valuta il comportamento a flessione delle fibre polimeriche a forma ondulata in funzione della percentuale presente all’interno della matrice cementizia. Sono state studiate due tipologie di fibre aventi lunghezze diverse (20 mm e 25 mm). Per vedere l’interazione tra la fibra e la matrice cementizia sono stati realizzati tre lotti avanti un contenuto diverso di fibre (0,5%, 0,7% e 1,0%). I risultati ottenuti hanno evidenziato che le caratteristiche di flessione variano significativamente a causa dell’aggiunta di fibre plastiche ondulate.
Rispetto alle malte tradizionali, la resistenza alla flessione massima dei campioni compositi, con un contenuto di fibre pari allo 0,5%, aumenta fino al 31,4% per le fibre da 20 mm e al 67,8% per quelle da 25 mm. A basso contenuto di fibre, l’azione di rinforzo sulla resistenza alla flessione è molto limitata per le fibre da 20 mm, evidenziando un incremento della resistenza a flessione massima del 6,9%.
L’utilizzo delle fibre permette di passare da una rottura fragile, tipica di tutte le malte, ad una duttile in grado, quindi, di immagazzinare molta più energia (tenacità a frattura); questo effetto aumenta all’aumentare sia della lunghezza della fibra che al contenuto della stessa all’interno della matrice.
I risultati complessivi dimostrano che, a differenza delle malte non rinforzate, i compositi FRM hanno mostrato un comportamento duttile con una grande resistenza residua dopo l’attivazione della fessura anche a basso contenuto di fibre plastiche. In altre parole, l’utilizzo delle fibre fa in modo che il sistema composito mantenga elevate le sue prestazioni anche dopo la fessurazione della matrice cementizia.
Diverse volte nel corso degli anni abbiamo avuto modo di dimostrare la nostra natura a spingerci un po’ più in là, seguendo la strada del miglioramento continuo. Quello che si è aggiunto qui è un altro tassello testimone dell’impegno di Tradimalt a innovare e innovarsi con costanza, alla ricerca di soluzioni innovative per il progresso dell’edilizia. Ci auguriamo che gli sforzi e le ricerche del nostro reparto R&D siano solo un nuovo punto di partenza verso orizzonti più vasti.