Legge di Bilancio 2025: novità per il Bonus Ristrutturazioni

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Palazzo Montecitorio

Nel dibattito del Governo trova posto anche il Bonus Ristrutturazioni, prorogato in forma maggiorata per le prime case

ll Consiglio dei Ministri, riunitosi la sera del 15 ottobre 2024, ha approvato il disegno di legge di Bilancio 2025 e il Documento programmatico da inviare alla Commissione UE. La notizia più rilevante per l’edilizia è l’estensione del Bonus Ristrutturazioni al 50% per tutto il 2025

L’incentivo si applicherà con un tetto di spesa massimo di 96 mila euro e sarà valido solo per le prime case. Per le seconde case, invece, si farà riferimento alla versione standard del bonus: aliquota al 36% e tetto di spesa fissato a 48 mila euro.

La Manovra 2025 vale complessivamente 30 miliardi di euro. In linea generale, il testo propone interventi economici che si estenderanno fino al 2027. L’obiettivo è quello di ridurre la pressione fiscale e sostenere i redditi più bassi, anche con nuove agevolazioni. Ricordiamo comunque che l’approvazione finale del testo è prevista entro il 31 dicembre 2024, per entrare poi in vigore dall’1 gennaio prossimo.

Indice

Come funzionerà il Bonus Ristrutturazioni

A differenza degli altri incentivi edilizi, per cui le prime indiscrezioni sulla Legge di Bilancio 2025 accennavano a tagli e riduzioni, il destino del Bonus Ristrutturazioni era già apparso un po’ più chiaro.

Come si legge su Edilportale, il Viceministro dell’Economia Maurizio Leo aveva parlato della possibilità di tornare alla detrazione al 50% per le prime case, così da “agevolare coloro che vogliono usufruire del Bonus Ristrutturazione, compatibilmente con le risorse”. La proroga piena sarebbe costata quasi un miliardo di euro all’anno, mentre la limitazione permetterà di risparmiare circa un terzo delle risorse. In questo modo l’agevolazione avrà un costo stimato di 600 milioni di euro.

Per le seconde case, e anche per le prime a partire dal 2026, l’incentivo varrà nei termini stabiliti dal Decreto Superbonus, ovvero: 

  • aliquota al 36% dal 2025 al 2027;
  • aliquota al 30% dal 2028 al 2033.

Salvo nuove modifiche, la detrazione ottenibile in dichiarazione dei redditi corrisponderà a un massimo di 48 mila euro. La cifra sarà divisa in 10 quote annuali di uguale importo, a partire dall’anno successivo a quello in cui è stata effettuata la spesa.

Gli interventi agevolabili

Gran parte dei lavori più frequenti oggi rientrano nell’ambito del Bonus Ristrutturazioni. La detrazione, infatti, comprende diverse tipologie di intervento tra manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia. Questi lavori interessano le singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e pertinenze. 

Nel dettaglio, tra le opere agevolate dal Bonus Ristrutturazione ricordiamo:

  • realizzazione e miglioramento di servizi igienici;
  • sostituzione di infissi;
  • rifacimento o costruzione di scale e rampe;
  • interventi volti al risparmio energetico;
  • lavori di bonifica dall’amianto;
  • eliminazione delle barriere architettoniche.
Rifacimento della facciata di un palazzo, intervento agevolabile con il Bonus Ristrutturazioni

Nel caso di parti comuni di edifici residenziali, l’incentivo ammette anche la manutenzione ordinaria. Gli interventi che possono beneficiare del bonus riguardano ad esempio il rinnovo delle finiture degli edifici, la sostituzione di pavimenti, infissi e serramenti, il rifacimento di intonaci interni e l’impermeabilizzazione di tetti e terrazze.

La caccia alle “case fantasma”

Con la Legge di Bilancio 2025, il Governo intende limitare l’impatto dei bonus edilizi sulle casse dello Stato. Allo stesso tempo, la revisione del quadro normativo dovrebbe servire a rispondere alle richieste europee, soprattutto in tema di transizione energetica, come si è già visto per l’Ecobonus.

Il Ministro Giorgetti ha dichiarato che la nuova Manovra “delinea un quadro di finanza pubblica che porta ad una stabile riduzione dello stock del debito pubblico, necessità ineludibile”. Per aumentare il gettito, potrebbe essere promosso l’aggiornamento degli archivi catastali.

A questo scopo, chi ha usufruito del Superbonus 110% sarà tenuto ad aggiornare i dati catastali. Nel frattempo continuerà anche la ricerca delle case fantasma, ovvero quegli edifici che, pur esistendo, non sono mai stati denunciati al catasto.

Tuttavia, il comunicato stampa di approvazione del ddl Legge di Bilancio 2025 non dice nulla rispetto alla revisione delle rendite catastali, per la quale si attendono notizie. A tale proposito, in attesa dell’approvazione finale del testo, ricordiamo che le regole del Bonus Ristrutturazioni qui presentate potrebbero ancora cambiare. Pertanto, continueremo a seguirne gli sviluppi.

Fonti:

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