Manovra 2024, prende avvio la riforma dei bonus edilizi

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Il Consiglio dei Ministri approva la manovra 2024 che coinvolge anche i bonus edilizi. Le opzioni di sconto in fattura e cessione del credito si fermeranno al 31 dicembre 2023; dal prossimo anno si torna alle detrazioni del 50% o del 65%, in 10 anni.

Con la manovra approvata dal CdM lo scorso 16 ottobre, si chiude definitivamente la stagione dello sconto in fattura e della cessione del credito.

Da gennaio 2024, i due meccanismi di fruizione delle agevolazioni fiscali non saranno più disponibili: l’unica opzione resta quella della detrazione fiscale in 10 anni e le percentuali dei bonus torneranno a quelle di qualche anno fa, 50 e 65%.

Lo stop allo sconto in fattura e l’addio al Superbonus

La decisione del governo ha l’obiettivo di normalizzare gli effetti del Superbonus, che ha gravato oltre le aspettative sul bilancio pubblico. Come riportato da Il Sole 24 Ore, la misura, nonostante i circa 100 miliardi di costo registrato ad oggi, ha interessato soltanto il 3% degli immobili italiani.

Le parole del Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti sono inequivocabili: «Lo sconto in fattura l’abbiamo già abolito; ciononostante, la dinamica del Superbonus continua imperterrita. Noi non abbiamo fatto nessun intervento in legge di bilancio su questo: i lavori devono essere completati entro la fine dell’anno se si vuole beneficiare dello sconto in fattura. Altrimenti parte il meccanismo delle detrazioni senza la possibilità di sconto in fattura e cessioni, salvo quelli maturati in precedenza».

Stando alla normativa vigente ad oggi, chi ha in corso lavori agevolati dal Superbonus o da altri bonus edilizi e aveva già ottenuto il diritto a scegliere lo sconto in fattura o la cessione del credito, può continuare ad optare per queste modalità fino alla scadenza del bonus, cioè fino al 2025 nel caso del Superbonus o fino al 2024 per gli altri bonus edilizi. Con la nuova decisione del Governo, le due opzioni cesserebbero di esistere al 31 dicembre 2023

Bonus edilizi, una riforma già annunciata

La materia dei bonus edilizi è già da qualche tempo oggetto di revisione. 

Proprio qualche giorno fa, il 12 ottobre, nel corso dell’audizione sull’impatto ambientale degli incentivi in materia edilizia, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin aveva espresso la volontà di riformare i bonus per rispondere agli obiettivi previsti per il settore residenziale e superare definitivamente la stagione del Superbonus 110%. 

Un’unica detrazione 

Sulla base delle dichiarazioni del ministro Pichetto Fratin, si evince che l’obiettivo principale della riforma è affrontare i diversi ambiti della riqualificazione (efficienza energetica, sicurezza sismica, digitalizzazione, tutela ambientale) con un approccio integrato e in un’ottica di lungo termine. Verrà quindi probabilmente superata la frammentazione ad oggi presente. Superbonus, Ecobonus, Sismabonus, Bonus Ristrutturazioni, Bonus Barriere architettoniche verranno accorpati in un’unica detrazione fiscale della durata di dieci anni. 

Gli edifici interessati

Secondo l’intervento del ministro Pichetto, le nuove agevolazioni riguarderanno principalmente gli edifici coinvolti nelle disposizioni della Direttiva “Case Green”. Ricordiamo che lo scorso marzo il Parlamento Europeo ha dato l’ok al testo sulla direttiva EPBD (ribattezzata “Case Green”), un insieme di regole indicato dall’Unione Europea e mirato a spingere la riqualificazione energetica degli edifici esistenti. 

Le unità immobiliari interessate dalle nuove misure saranno quindi:

  • prime case;
  • immobili con classe energetica bassa;
  • immobili in stato di povertà energetica.

Bonus edilizi 2024: cosa si prospetta

L’annunciata riforma dei bonus edilizi è in fase di definizione e sarà formalizzata nel Piano Nazionale Integrato Energia e Clima di prossima emanazione. 

Il dossier sugli sconti fiscali resta aperto, nonostante la nuova stretta in manovra. L’ultima parola potrebbe trovare spazio nei testi iniziali o in un maxiemendamento al termine dell’esame parlamentare. Il dibattito, infatti, si annuncia acceso: in gioco c’è l’esigenza di incentivare il rinnovamento e l’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare italiano, ma con strumenti che siano più efficaci nel rapporto fra costi e benefici.

Fonti: IlSole24Ore.com, Edilportale.com, Idealista.it, Tg24.sky.it

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