Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha approvato la Circolare esplicativa delle Norme Tecniche per le Costruzioni, che a breve sarà quindi pubblicata in Gazzetta Ufficiale.
L’aggiornamento delle Norme tecniche per le costruzioni era stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il 20 febbraio 2018 ed entrato in vigore il 22 marzo 2018.
Passerà qualche mese ancora per la pubblicazione della circolare esplicativa che arriverà, comunque, a distanza di circa sei mesi dall’entrata in vigore delle norme tecniche.
“La Circolare contenente le Istruzioni applicative delle Norme Tecniche per le costruzioni è stata approvata a distanza di pochissimi mesi dalla pubblicazione delle norme stesse – ha commentato a lavoripubblici.it il Presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici – Ovviamente tale risultato è stato possibile con il lavoro di tutto il Consiglio Superiore e con il supporto di alcuni dei maggiori esperti internazionali del mondo accademico e professionale nel nostro Paese, che con il nostro coordinamento hanno messo a disposizione le loro conoscenze ed esperienze. Non appena la circolare sarà pubblicata tutti gli operatori del settore avranno a disposizione un Corpus normativo in ambito sismico considerato all’avanguardia in Europa e nel mondo”.
In effetti, l’ultimo aggiornamento delle Norme tecniche risalente al 2008, aveva visto approvare la circolare esplicativa a distanza di oltre un anno con difficoltà applicative da parte degli utilizzatori.
La circolare non aggiunge nulla di nuovo al testo già approvato, se non le istruzioni operative per l’applicazione delle norme tecniche, si tratta quindi di un supporto per applicare correttamente le norme. In essa si riserva parecchia attenzione all’affidabilità dei materiali ed alla manutenzione programmata della struttura, durante la sua vita presunta, descrivendo dettagliatamente gli adempimenti in capo alla direzione dei lavori.
“Il completamento del quadro di riferimento pone all’avanguardia, non solo europea, il nostro Paese, altamente sismico, sugli aspetti di tutela delle persone – è invece il commento del Vice Presidente Giovanni Cardinale, pubblicato da ingegneri.info – È un ulteriore passo avanti per l’avvio di un piano efficace di prevenzione. Ciò anche grazie al contributo importante del Consiglio Nazionale Ingegneri che, con propri esperti, ha seguito passo passo la costruzione delle norme.”
“Quello raggiunto – ha detto il Consigliere CNI Domenico Perrini– è un traguardo ma non è il punto di arrivo. Ad oggi il nostro impegno procede con maggiore impegno ed intensità sulla revisione del Testo Unico dell’edilizia, il DPR 380/2001, e sulla prospettiva di una più articolata e differenziata cogenza delle norme stesse e della loro semplificazione”.
“Come OICE – ha commentato il consigliere, ing. Giorgio Lupoi, secondo quanto pubblica edilportale.com – siamo particolarmente soddisfatti. Sul merito della bozza conosciuta e portata all’attenzione dell’assemblea del Consiglio, il nostro giudizio è complessivamente favorevole. L’unico elemento che a nostro avviso potrebbe determinare qualche criticità è rappresentato dalla scelta di avere previsto l’obbligo di eseguire prelievi solo da parte di laboratori certificati”.
“Pur comprendendo l’obiettivo della disposizione – che correttamente intende evidenziare la necessità di una assoluta attendibilità di queste attività – ci sembra che così facendo da un lato potremmo avere un numero ristretto di laboratori impegnati in questa attività (e solo in questa, non anche in altre attività di prova dove risultano ammessi anche gli altri laboratori) e, dall’altro lato, un rischio di innalzamento dei costi. Infine ci permettiamo di sottolineare come sia anche necessaria la revisione del Testo Unico dell’edilizia, il DPR 380/2001, per evitare incoerenze tra leggi redatte a metà degli anni ’70 e una normativa tecnica all’avanguardia.”
Voce fuori dal coro quella del Consiglio nazionale dei geologi e del Comitato per la Diagnostica e la Sicurezza delle Costruzioni e dei Beni Culturali, che hanno espresso la loro contrarietà sulla circolare esplicativa, rispettivamente per l’esclusione della componente geologica dal processo di costruzione dei progetti di opere che interagiscono con il suolo e il sottosuolo e per il rischio di paralisi totale del settore dei controlli sulle costruzioni, essendo il campionamento consentito solo ai Laboratori prove e materiali e si impedisce ai professionisti incaricati (anche se riuniti in forma d’impresa) di prelevare campioni dalle strutture già esistenti.