Il Ponte sullo Stretto nella rete europea dei trasporti Ten-T

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Render del Ponte sullo Stretto di Messina
Immagine via We Build

L’opera che dovrebbe collegare Messina e Villa San Giovanni rientra nel “corridoio Scandinavo-Mediterraneo” e per questo godrebbe dei finanziamenti UE

Il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato in via definitiva il Regolamento Ten-T che ridefinisce la mappa della grandi Reti di Trasporto Europee e conferma l’intesa raggiunta con gli Stati Membri a dicembre 2023. La Rete unisce già oltre 420 grandi città UE e, nelle nuove linee guida aggiornate, prevede la realizzazione del collegamento Sicilia-Calabria.

Inserire il Ponte sullo Stretto nel piano di sviluppo della Ten-T è un passo cruciale per la stessa costruzione dell’opera. In questo modo, infatti, l’Europa potrà stanziare un contributo per la progettazione e, successivamente, co-finanziare l’infrastruttura strategica, al pari di tutte le altre grandi opere realizzate.

A questo proposito Pietro Ciucci, amministratore delegato della Stretto di Messina spa, ha ribadito l’importanza del Ponte di Messina come opera volta al miglioramento del benessere collettivo, anche in termini economici e ambientali. Il Valore Attuale Netto Economico del Ponte, si legge sul Riformista, è 3,9 miliardi di euro e il Tasso interno di rendimento economico è del 4,5%.

“Il Ponte è già un’opera europea” ha dichiarato Ciucci. Prosegue: “Le centinaia di osservazioni tecniche, alle quali la Società risponderà entro il prossimo 12 settembre, sono richieste di integrazioni e chiarimenti, espresse secondo quanto previsto dalle procedure in corso e sono da confrontare con l’entità e la complessità dell’opera, con oltre 10 mila elaborati che fanno parte del progetto definitivo”.

La validità del progetto non viene messa in discussione, sottolinea ancora Ciucci, e nemmeno il livello scientifico e ingegneristico degli studi condotti, sui quali si è espresso il Comitato Tecnico Scientifico.

Indice

L’Italia al centro

Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, si è dichiarato soddisfatto per il risultato ottenuto. Una nota del MIT sottolinea l’importanza di questa decisione per il ruolo strategico dell’Italia come hub logistico mediterraneo.

La nota del Ministero dei Trasporti specifica i cinque corridoi europei di trasporto che coinvolgono il nostro Paese:

  • il Corridoio Scandinavo-Mediterraneo (detto anche Helsinki-Palermo), che attraversa l’Europa da nord a sud;
  • il Corridoio Mediterraneo, che taglia il continente in orizzontale fino all’Ucraina;
  • il Corridoio Mare del Nord-Reno-Mediterraneo, che unisce Genova ai porti del nord-Europa;
  • il Corridoio Mar Baltico-Mar Adriatico, che conta il prolungamento della “Dorsale Adriatica” fino a Bari;
  • il Corridoio dei Balcani Occidentali, al quale l’Italia è connessa dalla sezione “Triste-Lubiana” a nord e dalla nuova tratta “Bari-Durazzo-Skopje-Sofia” a sud.
Ponte sullo Stretto: impatto del cantiere sull'economia italiana
Infografica via Openeconomics

Per la realizzazione del Ponte sullo Stretto, il Ministero delle Infrastrutture ha messo in campo un piano senza precedenti. Al 2030, infatti, si prevedono opere per circa 70 miliardi di euro tra Sicilia e Calabria: questi lavori daranno il via a un sistema di trasporti sostenibile, sia in termini di rilancio economico che sociale delle due regioni.

Non solo il Ponte: le altre opere italiane

La realizzazione del Ponte sullo Stretto si inserisce in un contesto di sviluppo delle infrastrutture più ampio, che mira a potenziare l’intera rete italiana dei trasporti. Tra le linee guida UE è infatti incluso un piano di rilancio del Porto di Civitavecchia quale porto di Roma nella rete centrale, attesa dal 2013, e il nuovo tracciato del Ponte sullo Stretto di Messina.

Positivo per il nostro Paese anche il risultato sul fronte ferroviario. L’intesa confermata a Lussemburgo segue un approccio di miglioramento della rete Ten-T in tre fasi. Entro il 2030 andrebbe completato il quadro di infrastrutture della rete centrale e l’elettrificazione della rete ferroviaria. Nel 2040, tappa intermedia, è previsto il completamento della rete centrale estesa per permettere ai treni con passeggeri di raggiungere i 160 km/h di velocità. Nel 2050, infine, bisognerebbe completare la rete globale.

Porto di Civitavecchia
Foto via Port Mobility

Il Regolamento Ten-T definisce due direttrici merci lungo le dorsali costiere e una direttrice passeggeri nell’asse Centrale. Riallinea inoltre le vie di accesso al valico del Brennero e alla linea Torino-Lione e riconfigura la linea Venezia-Trieste.

Molte sezioni sono state “promosse” a rango della rete Centrale estesa, entrando a far parte dei tracciati di Corridoio. In rete Centrale e nel Corridoio corrispondente, è entrata la sezione ferroviaria “Novara-Seregno” come bypass del nodo di Milano e, a sud, la sezione ferroviaria alta-velocità “Battipaglia-Praia”.

La rete italiana Globale vede poi l’inclusione di 3 nuovi aeroporti (Isola D’Elba, Perugia e Rimini, in sostituzione di Forlì) e l’esclusione di Brescia. Si è ottenuto, infine, l’aumento della rete dei nodi urbani salita a 50 unità rispetto ai 9 nodi attualmente presenti.

Mobilità sostenibile e militare

L’aggiornamento delle linee guida è centrale nella proposta per una nuova mobilità sostenibile, avanzata dalla Commissione europea a dicembre 2021 e poi rivista a luglio 2022 con lo scopo di escludere i progetti di infrastrutture di trasporto che legano l’Ue con Russia e Bielorussia.

Le linee guida pongono l’accento anche sulla “mobilità militare”, incalzando i governi a tener conto delle esigenze militari nella costruzione o ammodernamento delle infrastrutture. Tra gli attuali progetti in fase di costruzione vi sono infatti il tunnel di base del Brennero, che collega Austria e Italia, e la linea ferroviaria ad alta velocità Lisbona-Madrid.

Fonti:

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