Obiettivo prevenzione: le misure contro il dissesto idrogeologico

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Un uomo spinge la bici in mezzo all'acqua di un'esondazione

Nel nostro Paese i rischi legati agli eventi climatici estremi sembrano essersi cronicizzati. È per questo motivo che bisogna accelerare i lavori di contrasto ai fenomeni naturali

Il Decreto Ambiente e le polizze assicurative catastrofali sono le misure presentate dal nostro Governo per fronteggiare le calamità naturali e il dissesto idrogeologico. Sappiamo, infatti, che l’Italia è particolarmente sensibile a questi fenomeni e che c’è bisogno di un piano concreto e strutturato per affrontare il problema. L’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna a settembre 2024, infatti, si è aggiunta a una lista che sta via via diventando più lunga.

In questo senso, il Decreto Ambiente si pone l’obiettivo di incentivare la tutela del suolo e la lotta al rischio idrogeologico rafforzando i poteri dei Presidenti delle Regioni. Questi, secondo quanto indicato nel testo, assumeranno il ruolo di Commissari straordinari per la gestione delle opere di contrasto ai dissesti.

In più, dal 2025 scatterà per tutte le imprese l’obbligo di sottoscrivere un’assicurazione contro i danni causati da calamità naturali. Inondazioni, tempeste, siccità e onde di calore mettono a dura prova la sicurezza del patrimonio edilizio italiano. Caldo e freddo colpiscono la resistenza dei materiali edilizi; tempeste e inondazioni, invece, impattano sulla stabilità degli edifici e delle loro componenti.

Ciò che serve all’Italia sono soluzioni nuove, durature e affidabili, insieme ad apposite misure di mitigazione. Perché questo sia possibile, occorrono una pianificazione e una progettazione dettagliate. La prevenzione non è più un obiettivo rimandabile.

Il Decreto Ambiente per il dissesto idrogeologico

Il Decreto Ambiente, approvato dal Consiglio dei Ministri il 10 ottobre 2024, mira a rendere più efficace la programmazione e il monitoraggio degli interventi di messa in sicurezza.

Per centrare arrivare a tale risultato, come anticipato sopra, il provvedimento intende rafforzare l’autorità dei Presidenti di Regione. In qualità di Commissari straordinari, questi acquisiranno funzioni di stazione appaltante e avranno la possibilità di nominare soggetti attuatori per accelerare lo svolgimento degli interventi.

Inoltre, potranno procedere in deroga a ogni disposizione di legge, tranne quelle penali, per garantire tempi di realizzazione più rapidi per le opere indicate come necessarie. Queste norme aiuteranno ad accorciare i tempi burocratici e a garantire una maggiore operatività nelle aree colpite da emergenze. 

In più, come si legge nel testo, nell’ottica di salvaguardare il suolo e le zone a rischio idrogeologico, il Decreto Ambiente introduce un meccanismo di revoca delle risorse per gli interventi finanziati col fondo progettazione che non abbiano conseguito un determinato livello di progettualità, la programmazione e il monitoraggio degli interventi.

L’obbligo di polizze catastrofali

Entro il 31 dicembre 2024, tutte le imprese iscritte al Registro delle Imprese dovranno aver stipulato contratti assicurativi di protezione da calamità naturali ed eventi catastrofali. L’obbligo si applica sia alle imprese con sede legale in Italia, che a quelle con sede legale all’estero con una stabile organizzazione nel nostro Paese.

La misura servirà ad aumentare la resilienza del tessuto imprenditoriale italiano di fronte agli eventi catastrofici sempre più frequenti. Le polizze copriranno i danni da sismi, alluvioni, frane, esondazioni e inondazioni. I beni oggetto dell’assicurazione saranno terreni e fabbricati, impianti e macchinari, attrezzature industriali e commerciali.

Borgo allagato

Le polizze potranno includere un eventuale scoperto o franchigia, ma con un tetto massimo del 15% sul danno subito, per garantire una ripartizione equa dei costi tra l’impresa e l’assicurazione.

I premi assicurativi saranno determinati in misura proporzionale al rischio, in base alle caratteristiche geografiche del territorio e alla vulnerabilità dei beni assicurati. Per questo, saranno impiegati dei modelli predittivi, aggiornati periodicamente, per valutare le probabilità di accadimento degli eventi catastrofici.

Le polizze possono prevedere limiti di indennizzo, secondo alla fascia di rischio, come per somme assicurate fino a 1 milione di euro, per cui l’indennizzo sarà pari alla somma assicurata.

I fondi UE per il recupero

Oltre alle misure fin qui citate, occorre ricordare che alcuni lavori in Emilia-Romagna e Toscana potranno essere coperti dalle risorse UE. Queste due Regioni, danneggiate dalle alluvioni di maggio, ottobre e novembre 2023, rientrano infatti nel Fondo di Solidarietà dell’Unione Europea

L’Italia riceverà un totale di 446,6 milioni di euro: 378,8 milioni per l’Emilia-Romagna e 67,8 milioni per la Toscana. I finanziamenti del Parlamento Europeo saranno destinati principalmente ai lavori di:

  • riparazione di infrastrutture pubbliche danneggiate;
  • salvaguardia del patrimonio culturale;
  • operazioni di bonifica nelle aree colpite.

Edilizia, clima e natura sono strettamente connessi. Oggi gli eventi atmosferici e le catastrofi naturali impongono nuove riflessioni, soprattutto in relazione alla resistenza di edifici e città. Ciò richiede l’aggiornamento e la revisione di diverse soluzioni progettuali, in modo da adattare le strutture alle sfide odierne e garantire sempre alti standard di sicurezza.

Fonti:

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