Responsabilità, ricostruzione, giovani, Europa, cambiamenti climatici, sostenibilità, Mezzogiorno, infrastrutture, riforme. Queste le parole chiave della prima relazione che il Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, ha letto in Senato.
Sarà “un Governo di responsabilità nazionale” – ha detto Draghi secondo quanto pubblica edilportale.com – il cui principale dovere è quello di combattere la pandemia e risollevare le sorti di chi sta subendo danni economici. La missione sarà quindi duplice: affrontare l’emergenza e attuare le riforme necessarie per avere accesso ai cospicui fondi che l’Europa ci ha assegnato.
Il piano per l’Italia è quello di una vera e propria ricostruzione, soprattutto per le generazioni future (capitale umano, scuola, università), per fermare l’emigrazione dei giovani. “Ogni spreco di oggi è un torto ai giovani” – ha affermato Draghi “Stare in questo Governo significa condividere l’appartenenza all’Europa, l’irreversibilità dell’euro, accettare che gli Stati cedono parte della loro sovranità alla UE per essere più forti insieme”.
Le emergenze individuate
La pandemia di Coronavirus ha aggravato la povertà (soprattutto tra famiglie con minori, donne e giovani), la disoccupazione, le disuguaglianze (mitigate dal welfare che però si è rivelato squilibrato perché non protegge adeguatamente gli autonomi e i lavoratori precari).
La prima urgenza del Paese – ha detto Draghi – è il vaccino: occorre produrlo e somministrarlo, con la collaborazione di tutti e in tutte le strutture disponibili (pubbliche e private). Ma le sfide che ci aspettano sono anche quelle della globalizzazione, della digitalizzazione, della transizione ecologica e della ricerca. Poiché una delle cause della diffusione del virus può essere ricondotta ai cambiamenti climatici, il Governo dovrà indicare la strada per conciliare il progresso economico con la protezione dell’ambiente.
“Dovremo scegliere – ha detto Draghi – quali settori proteggere e quali accompagnare nel cambiamento”. Ad esempio, il turismo, da aiutare ma preservando l’ambiente e il patrimonio artistico che ne sono il presupposto. Sarà necessario, quindi, investire sulle attività produttive sostenibili.
Dal punto di vista delle infrastrutture, Draghi ha sottolineato che occorre investire sulla preparazione tecnica, legale ed economica dei funzionari pubblici, per permettere alle amministrazioni di pianificare, progettare e accelerare gli investimenti con certezza dei tempi, dei costi e in piena compatibilità con gli indirizzi di sostenibilità e crescita indicati nel Programma.
Particolare attenzione – ha proseguito – va posta agli investimenti in manutenzione delle opere e nella tutela del territorio, incoraggiando l’utilizzo di tecniche predittive basate sui più recenti sviluppi in tema di intelligenza artificiale e tecnologie digitali. Il settore privato deve essere invitato a partecipare alla realizzazione degli investimenti pubblici, apportando più che finanza, competenza, efficienza e innovazione per accelerare la realizzazione dei progetti nel rispetto dei costi previsti.
Il Recovery Plan e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
il Governo Draghi ripartirà dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) messo a punto dall’Esecutivo Conte, sviluppandone i punti strategici.
Per ottenere i 209 miliardi di euro del Recovery Fund sono obbligatorie però le riforme: la certezza delle norme e degli investimenti pubblici, la concorrenza, il fisco. Su quest’ultimo tema, Draghi intende realizzare un intervento complessivo, affidandosi ad esperti del settore, e attuare un deciso contrasto all’evasione fiscale.
Fondamentale sarà il ruolo della Pubblica Amministrazione: Draghi chiederà alle P.A. di smaltire il lavoro arretrato, investire in connettività e piattaforme digitali, formazione continua, assunzioni veloci. Discorso analogo per la giustizia, che dovrà aumentare la sua efficienza e combattere la corruzione.
Foto credit: governo.it