Strade, ferrovie e porti: i progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)

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Via libera del Consiglio dei Ministri al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che dovrà dare attuazione al programma Next Generation EU, varato dall’Unione europea per far fronte alla pandemia.

Obiettivi di policy e interventi del Piano sono connessi ai tre assi strategici condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale.

Sei le missioni del Piano, che rappresentano le aree di tematiche strutturali di intervento:
• digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura;
• rivoluzione verde e transizione ecologica;
• infrastrutture per una mobilità sostenibile;
• istruzione e ricerca;
• inclusione e coesione;
• salute.

Efficientamento immobili pubblici e Superbonus 110%

Nell’ambito della missione “Rivoluzione verde e transizione ecologica” troviamo la componente “Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici”, costituita da due linee progettuali: – la realizzazione di un programma di efficientamento e messa in sicurezza del patrimonio edilizio pubblico, con particolare riferimento a scuole, edilizia residenziale pubblica, comuni e cittadelle giudiziarie; – l’introduzione di un incentivo temporaneo per la riqualificazione energetica e l’adeguamento antisismico del patrimonio immobiliare privato, attraverso una detrazione fiscale pari al 110% dei costi sostenuti per gli interventi, ovvero il Superbonus 110% da poco esteso fino a giugno 2022.

Infrastrutture, strade e ferrovie, sicurezza e porti: i progetti del PNRR

La missione “Infrastrutture per una mobilità sostenibile” punta a completare entro il 2026, una prima e significativa tappa di un percorso di più lungo termine verso la realizzazione di un sistema infrastrutturale moderno, digitalizzato e sostenibile dal punto di vista ambientale, tenuto conto delle specificità della orografia del territorio italiano. Aggiungendo risorse a progetti già esistenti e accelerandoli, nonché introducendone di nuovi, si punterà a realizzare e completare opere che fanno parte di progetti infrastrutturali europei o che vadano a colmare lacune che hanno sin qui penalizzato lo sviluppo economico del Paese e, in particolare, del Mezzogiorno e delle Isole.

Per quanto riguarda la rete ferroviaria si punta al trasporto su ferro per la movimentazione delle merci sulle lunghe distanze (tra 500 e i 900 km) e a risolvere i problemi di ultimo miglio stradali e ferroviari.
 
Sono previsti interventi di velocizzazione delle principali linee passeggeri e di incremento della capacità dei trasporti ferroviari per merci, lungo gli assi prioritari del Paese NordSud ed Est-Ovest.

Nel Nord del Paese si potenzieranno le tratte ferroviarie Milano-Venezia, Verona-Brennero e Liguria-Alpi, migliorando i collegamenti delle aree a nord delle Alpi con i porti di Genova e Trieste per servire i traffici oceanici; nel Centro del Paese si rafforzeranno due assi Est-Ovest (Roma-Pescara e Orte-Falconara) riducendo significativamente i tempi di percorrenza ed aumentando le capacità; verrà potenziata la velocizzazione della linea tirrenica e adriatica da nord a sud. Al Sud si estenderà l’Alta Velocità, lungo la direttrice Napoli-Bari che viene conclusa, e con la massima velocizzazione della Salerno-Reggio Calabria. Infine, si velocizzerà anche il collegamento diagonale da Salerno a Taranto e la linea Palermo-Catania-Messina.

Una particolare attenzione è posta sulle linee regionali al Sud, con interventi di upgrading, elettrificazione e resilienza. Integra il quadro degli interventi infrastrutturali nel mezzogiorno una specifica previsione di un Piano per le stazioni del Sud.
 
Si tratta di interventi per lo più al sud mirati ad omogeneizzare ed elevare gli standard prestazionali delle infrastrutture esistenti sia per il traffico viaggiatori che per quello merci.

Sono previsti poi interventi di messa in sicurezza, contrasto e adattamento al cambiamento climatico, nonché di digitalizzazione della rete stradale, attraverso un sistema di monitoraggio digitale avanzato, che consenta una maggiore sicurezza delle infrastrutture stradali a fronte dei rischi sismici, di dissesto e di incidentalità, realizzando risparmi sulle future spese di manutenzione effettuate in termini predittivi, sulla base della vita dell’infrastruttura.

La missione ha, infine, l’obiettivo di sviluppare un sistema portuale competitivo su tutto il territorio nazionale capace, da un lato di giocare un ruolo importante insieme ai porti del Nord Europa per i traffici oceanici – in tal senso il completamento dei valichi alpini (a partire da Gottardo e Brennero) e dei collegamenti con i porti di Genova e Trieste consentiranno all’Italia di godere di uno sviluppo coerente con la sua posizione geografica. Dall’altro, anche in considerazione del ruolo strategico che possono assumere per il rilancio della competitività del Paese, i necessari interventi infrastrutturali e di logistica permetteranno una valorizzazione del ruolo dei porti del Sud Italia nei trasporti infra-mediterranei e per il turismo.

Le risorse del Piano

Le risorse complessivamente allocate nelle sei missioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono pari a circa 210 miliardi di euro. Di questi, 144,2 miliardi finanziano “nuovi progetti” mentre i restanti 65,7 miliardi sono destinati a “progetti in essere” che riceveranno, grazie alla loro collocazione all’interno del PNRR, una significativa accelerazione dei profili temporali di realizzazione e quindi di spesa.

Con il Piano, il Governo intende massimizzare le risorse destinate agli investimenti pubblici, la cui quota supera il 70%. Gli incentivi a investimenti privati sono pari a circa il 21%.

Impiegando le risorse nazionali del Fondo di sviluppo e coesione 2021-2027 non ancora programmate, è stato possibile incrementare gli investimenti di circa 20 miliardi per nuovi progetti in settori importanti, che comprendono la rete ferroviaria veloce, la portualità integrata, il trasporto locale sostenibile, la banda larga e il 5G, il ciclo integrale dei rifiuti, l’infrastrutturazione sociale e sanitaria del Mezzogiorno.

La proposta governativa di PNRR approvata sarà ora inviata alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica al fine di acquisirne le valutazioni. Foto credit: victoraf

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