Il Decreto Legge n. 104 del 10 agosto 2023 modifica le disposizioni previste dagli articoli 119 e 121 del Decreto Rilancio, rispettivamente dedicati al Superbonus e alle opzioni alternative
Il termine ultimo per usufruire del Superbonus al 110% per i lavori di efficientamento energetico sulle ville unifamiliari è prorogato dal 30 settembre al 31 dicembre 2023. L’obiettivo è consentire a chi ha iniziato i lavori di riuscire a ultimarli, a patto che sia stato raggiunto il 30% dell’intervento complessivo entro il 30 settembre 2022.
C’è dell’altro: considerata la riduzione dell’aliquota del Superbonus al 90%, il Governo ha creato un Fondo Indigenti da 20 milioni di euro per aiutare i redditi più bassi a coprire le spese per le operazioni previste dalla maxi-detrazione.
Queste nuove disposizioni sono contenute nel DL 104/2023 in vigore dall’11 agosto 2023. Si tratta del ventiseiesimo provvedimento di rettifica del Decreto Legge 34/2020. Nonostante la norma sia già attiva, si dovrà attendere il 9 ottobre 2023 per scoprire se il Parlamento convertirà il testo in legge o meno, ed eventualmente con quali modifiche.
Proroga Superbonus per le unifamiliari
Come anticipato sopra, l’estensione al 110% della detrazione si applica ai lavori in corso che sono iniziati prima del 2023. La clausola, però, prevede che il 30% dell’intervento sia stato raggiunto entro la precedente scadenza del 30 settembre 2022.
Per quanto riguarda le opzioni alternative, resta possibile procedere con sconto in fattura e cessione solo se la CILA-S o la richiesta di titolo abilitativo (per demolizione e ricostruzione) siano state presentate entro il 16 febbraio 2023. Diversamente, occorre procedere con utilizzo diretto della detrazione Irpef.
Nel caso in cui i lavori non siano ancora iniziati, invece, il Superbonus per gli edifici unifamiliari e le villette è fissato al 90% per tutto il 2023. Per accedere all’agevolazione sono però necessari i seguenti requisiti:
- l’unità immobiliare deve essere adibita ad abitazione principale;
- il beneficiario della detrazione deve possedere un reddito di riferimento non superiore a 15.000 euro per l’anno precedente. La somma è calcolata considerati i redditi complessivi posseduti, secondo la modalità spiegata nel Decreto Aiuti quater;
- il contribuente possiede sull’unità immobiliare un diritto di proprietà (compresa la nuda proprietà) o un diritto reale di godimento, tipo usufrutto, uso e abitazione. Restano esclusi, quindi, i comodatari e i locatari.
A chi spetta il Fondo Indigenti
La riduzione del Superbonus al 90% rischia di mettere in difficoltà molte famiglie e di portare alla chiusura di cantieri già avviati. Per arginare i problemi, il Governo ha disposto la realizzazione di un plafond da 20 milioni di euro per le spese di efficienza energetica, Sismabonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica sostenute durante tutto il 2023.
Il testo di riferimento è il Decreto MEF del 31 luglio 2023, pubblicato in Gazzetta il 25 agosto. Il contributo, noto come Fondo Indigenti, non produce effetti fiscali per il beneficiario ed è erogato alle persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa, arte o professione, che sostengono spese per gli interventi legati alla maxi-detrazione.
Per accedervi devono essere presenti le stesse condizioni già viste per il Superbonus al 90% ovvero:
- il reddito di riferimento non è superiore a 15 mila euro;
- il contribuente è titolare del diritto di proprietà o del diritto reale di godimento sull’unità immobiliare;
- l’unità immobiliare oggetto di intervento è l’abitazione principale del richiedente.
Il contributo è determinato in base alle spese agevolabili sostenute direttamente dal richiedente, ovvero, per gli interventi condominiali, imputate al medesimo, entro un limite massimo di spesa di 96.000 euro; anche nel caso in cui la detrazione spettante sia stata oggetto di sconto in fattura e cessione del credito.
La domanda dovrà essere inoltrata all’Agenzia delle Entrate entro il 31 ottobre 2023. Spetterà alle Entrate stabilire l’ammontare del contributo da erogare a ciascun richiedente, tenendo conto del rapporto percentuale tra:
- l’ammontare delle risorse stanziate;
- l’ammontare complessivo dei contributi richiesti con le istanze.
Quindi:
- se il rapporto percentuale tra l’ammontare delle risorse stanziate e l’ammontare complessivo dei contributi richiesti è superiore al 100%, il contributo è pari al 100% dell’importo richiesto;
- se il rapporto percentuale è compreso fra il 10% e il 100%, il contributo si determina applicando all’importo richiesto la percentuale risultante;
- se il rapporto percentuale, infine, è inferiore al 10%, il contributo si determina applicando all’importo richiesto la percentuale del 10%.
Per fare degli esempi, nel caso in cui le richieste complessive siano pari a 19 milioni di euro, dato il plafond totale di 20 milioni, tutti i richiedenti ricevono per intero gli importi per cui hanno fatto domanda.
Se le risorse disponibili non bastano a coprire il 10% delle domande totali, invece, i richiedenti ottengono il 10% di quanto chiesto, con i contributi erogati fino a esaurimento delle risorse in base all’ordine cronologico del primo bonifico effettuato.
I numeri ENEA di luglio 2023
Nel frattempo ENEA ha pubblicato i dati di utilizzo del Superbonus per il mese di luglio 2023, dai quali emerge un incremento complessivo di 17,5 miliardi di euro da inizio anno. Anche se i numeri non sono paragonabili a quelli dei primi mesi del 2023, luglio ha registrato un leggero aumento rispetto al mese precedente. Gli edifici interessati dai lavori di efficientamento energetico sono stati, a fine mese, più di 421.995 e hanno mosso investimenti per oltre 84 miliardi di euro.
La maxi-detrazione rimane ancora un volano importante per la crescita del settore edile, nonostante i blocchi introdotti dal Decreto Cessioni, la riduzione al 90% e la proroga al 31 dicembre 2023 per le unifamiliari.
La Premier Meloni, ai microfoni di AdnKronos, mostra però una certa cautela nei confronti della misura e afferma che “Le risorse disponibili per la Manovra 2024 devono essere usate con la massima attenzione […] Di certo non possiamo permetterci rischi”.
È ancora presto per dire quali incentivi saranno presenti nella prossima Legge di Bilancio. Quello che sappiamo, però, è che il Governo è già al lavoro per definire il prossimo schema.