Ristrutturazioni, da Camera e Cresme la conferma che incentivi funzionano

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Più del 57% delle abitazioni italiane ha usufruito delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni e la riqualificazione energetica. Sono stati investiti 292,7 miliardi di euro e attivati 2 milioni di posti di lavoro. È l’ennesima conferma che si tratta di incentivi fiscali che hanno un riscontro più che positivo sul mercato edile.

I dati arrivano dallo studio, realizzato dalla Camera dei Deputati in collaborazione con il CRESME, sull’impatto delle detrazioni fiscali per il patrimonio edilizio esistente.

Dal documento emerge che gli incentivi fiscali per il recupero edilizio e la riqualificazione energetica hanno coinvolto dal 1998 al 2018 17,8 milioni di interventi. Tenendo conto che le abitazioni sono il principale oggetto di interventi di rinnovo, la stima è che siano state interessate quindi dai Bonus Casa più del 57% delle abitazioni italiane.

Sono, invece, 292,7 miliardi di euro gli investimenti realizzati in questi vent’anni. Solo nel 2017 il volume di investimenti è pari a 28.106 milioni di euro veicolati dagli incentivi, riconducibili a 3.724 milioni di euro per la riqualificazione energetica e a 24.382 milioni di euro per il recupero edilizio.

Il 2018 dovrebbe chiudersi con dati simili al 2017, o di poco superiori: la stima è di 28.587 milioni di euro, imputabili per 3.549 milioni di euro alla riqualificazione energetica e per 25.038 milioni al recupero edilizio.

L’analisi delle dichiarazioni dei redditi del biennio 2016-2017, a confronto con quelle del biennio 2010-2011, dimostra un aumento degli importi dei lavori portati in detrazioni dell’85%. Un aumento considerevole proprio in concomitanza della maggiorazione delle aliquote avvenuto nel 2013.

Dal punto di vista territoriale l’analisi registra dati già noti attestando un maggiore utilizzo degli incentivi nelle regioni del Nord e del Centro rispetto al Mezzogiorno, dove però il tasso di crescita è maggiore: 117% in più al Sud e 126% in più nelle isole.

Certamente anche l’impatto sull’occupazione è stato rilevante: nel 2018 le stime parlano di 426.745 occupati, di cui 284.497 diretti e 142.248 nell’indotto.

Dal 2011 al 2017 i nuovi occupati diretti nel settore del recupero edilizio e della riqualificazione energetica sono stati oltre 2 milioni e 1 milione gli occupati indiretti nelle industrie e nei servizi collegati.

Se si allarga l’analisi a tutti gli attori coinvolti nel sistema delle agevolazioni, dallo Stato alle famiglie e le imprese, il saldo per il periodo 1998-2018 è addirittura valutabile in oltre 23,5 miliardi di euro.

Le imprese e il fattore lavoro vantano un saldo positivo di +239,2 miliardi di euro quale risultato di un fatturato (positivo), all’interno del quale sono compresi i compensi e le retribuzioni per gli occupati delle imprese stesse, nonché le imposte e gli oneri sociali sostenuti dalle imprese e attribuibili agli incentivi fiscali (negativi).

Più di un motivo, in conclusione, perché questi incentivi fiscali diventino permanenti. Qui, invece, 7 cose da sapere per sfruttarli al meglio.

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