Semplificazione, sburocratizzazione, riforma del Codice Appalti e progettazione delle opere pubbliche. Di questi e molti altri temi si è discusso durante la riunione del tavolo per le Piccole e medie imprese (Pmi) convocato dal Ministero per lo sviluppo economico.
Come poi annunciato dal Ministro Luigi Di Maio in conferenza stampa, nei prossimi giorni saranno istituiti una serie di tavoli tecnici per coinvolgere i rappresentanti di professionisti, organizzazioni e imprese del settore edile nella scrittura delle norme.
L’Ance ha chiesto che si apra anche un tavolo di crisi per il settore edile per porre la massima attenzione sulla gravità della situazione del settore che perde ancora occupazione dopo 10 anni di crisi.
“La Legge di bilancio poggia su una previsione di incremento cospicuo degli investimenti pubblici, ma senza interventi immediati per semplificare le procedure e sbloccare la spesa sarà impossibile rispettare queste previsioni – ha dichiarato il presidente Ance, Gabriele Buia, come si legge nel comunicato stampa di Ance – Le imprese sono asfissiate dalla burocrazia e dalla sedimentazione normativa: siamo costretti a lavorare più con gli avvocati che con i tecnici”.
“Per la realizzazione di un’opera pubblica di medie-grandi dimensioni ci vogliono 15 anni – si legge ancora nel comunicato – nel frattempo il gap infrastrutturale dell’Italia rispetto agli altri paesi europei è salito a 84 miliardi di euro”. Per questo motivo, insieme a interventi sul processo decisionale e sulle norme che bloccano la spesa, la richiesta dell’Ance è di una revisione profonda del Codice Appalti, responsabile di aver ingessato il settore bloccando i cantieri, senza arginare la corruzione.
Confprofessioni ha sollecitato, invece, la riduzione degli adempimenti in materia di salute e sicurezza negli studi e nelle aziende a basso rischio infortunistico e in materia di privacy, ed espresso perplessità sull’Istituzione della Centrale per la progettazione, che sottrarrebbe “competenze e opportunità lavorative alle professioni tecniche”, e sulla reintroduzione dell’incentivo del 2% alla progettazione interna alla Pubblica Amministrazione.
La riunione con le Pmi è stata anche l’occasione per l’annuncio del Ministro Di Maio che a breve saranno pagati il 40% o il 50% dei debiti della Pubblica Amministrazione nei confronti di professionisti e imprese. La materia sarà introdotta nella Legge di Bilancio, che potrebbe anche tradurre in realtà la deducibilità dell’Imu sui beni strumentali di professionisti e imprese al 50%.
È stato anche fatto il punto sul decreto legge “Semplificazioni”. Il Ministro Di Maio ha dichiarato che “gli imprenditori non falliranno più perché lo Stato non paga”. Ci sarà, infatti, un Fondo di garanzia statale e con la Legge di Bilancio verranno approvate misure ad-hoc per pagare i crediti.
È intanto imminente l’avvio della fatturazione elettronica, per cui fino al 30 giugno 2019 è previsto un periodo transitorio con sanzioni ridotte, che potrebbero anche essere sospese.
Infine Di Maio ha annunciato l’arrivo di un Codice unico del lavoro e misure di semplificazione per la realizzazione di nuove carceri.
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