Al lavoro sull’estensione dei benefici fiscali anche per le seconde case e per gli interventi di demolizione e ricostruzione.
La Commissione Bilancio è al lavoro sugli emendamenti del Decreto Rilancio, le cui regole attuative dovrebbero essere pubblicate entro il 18 agosto.
L’ipotesi è quella di allargare il raggio d’azione del Superbonus al 110%. In particolare per quanto riguarda le seconde case unifamiliari (mentre restano escluse case signorili, ville e castelli) e il Terzo settore.
La proposta di modifica estende la detrazione del 110% prevista per gli interventi antisismici e di miglioramento energetico anche alle unità immobiliari all’interno di edifici plurifamiliari. A patto che siano indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno.
Secondo quanto riportato da Repubblica.it dovrebbero essere rimodulati anche i massimali di spesa per gli interventi di coibentazione, differenziati in base alla tipologia di edificio. Il Superbonus, inoltre, verrebbe esteso fino al 30 giugno 2022 solo per gli interventi di efficienza energetica per le case di edilizia popolare.
Ma le novità dovrebbero essere anche altre: verranno favoriti, non solo coloro che renderanno più efficiente dal punto di vista energetico una casa già esistente, ma anche quelli che sceglieranno di demolire e ricostruire.
Per rendere più efficaci le misure, secondo i sindacati, “il governo e la maggioranza parlamentare dovrebbero prevedere la possibilità di cedere il credito ad aziende e banche. In questo modo le famiglie non anticiperebbero nulla per i lavori, e anche le famiglie meno abbienti potranno così effettuare interventi sulle proprie abitazioni” hanno dichiarato in una nota Vito Panzarella, Franco Turri e Alessandro Genovesi, segretari generali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil.
Per i tre gli incentivi per ristrutturazioni edili, Ecobonus e Sismabonus, sono positivi, ma adesso bisogna mettere al centro sicurezza e sostenibilità per aiutare le fasce più deboli e combattere il lavoro nero, che “nell’edilizia privata coinvolge circa 400 mila persone, per un’evasione superiore al miliardo di euro ogni anno“.
Foto credit: Dimitris Vetsikas