
In Parlamento si discute di riformulare l’attuale schema di incentivi secondo un approccio che coniughi ambiente, economia e giustizia sociale
La Commissione Ambiente della Camera ha pubblicato i risultati dell’indagine conoscitiva sull’impatto ambientale delle agevolazioni, svolta tra marzo e ottobre 2023. In particolare, il documento promuove la stesura di un Testo Unico dei bonus edilizi per semplificare le modalità di accesso e snellire il carico burocratico.
Superbonus, Ecobonus, Sismabonus e le altre detrazioni per la riqualificazione edilizia sono stati analizzati considerando l’impatto ambientale e climatico, il livello di sicurezza sismica raggiunto e la sostenibilità economico-finanziaria.
L’indagine conferma la necessità di riformare gli incentivi in un’ottica più stabile, inclusiva e orientata a interventi strutturali. Il Testo Unico dei bonus edilizi dovrebbe quindi essere sviluppato in linea con gli obiettivi europei di decarbonizzazione e sicurezza.
Indice
- Il quadro normativo tra difficoltà e proposte
- Inseguendo il principio della sostenibilità
- La chiave: la rigenerazione urbana
Il quadro normativo tra difficoltà e proposte
Il lavoro svolto dalla Commissione Ambiente ha seguito un approccio metodologico volto a dimostrare l’importanza di superare una logica emergenziale o contingente degli incentivi, per arrivare a uno schema organico, semplificato e di lungo periodo.
Per questo motivo, le audizioni hanno interrogato numerosi stakeholders tra associazioni di categoria, esperti del settore e rappresentanti di enti pubblici e privati (inclusi WWF, Confartigianato, Kyoto Club, ENEA e CNR).
Il confronto ha portato alla luce diverse criticità sulla disciplina e l’applicazione dei bonus per la riqualificazione, legate soprattutto a:
- complessità burocratica: procedure annose, difficoltà interpretative delle norme e mancanza di uniformità;
- aumento dei prezzi: incremento dei costi dei materiali e dei servizi legati ai lavori incentivabili;
- esclusione di soggetti deboli: difficoltà per famiglie a basso reddito di accedere ai bonus;
- mancanza di stabilità normativa: continue modifiche alle norme che hanno ostacolato la programmazione degli interventi;
- complessità nel trasferimento dei crediti: legata alla cessione del credito e allo sconto in fattura;
- debito pubblico: impatti significativi sul bilancio statale, con costi elevati per la gestione dei crediti d’imposta.

Di conseguenza, gli stakeholder ascoltati hanno avanzato queste proposte di miglioramento:
- stabilizzare gli incentivi, senza modifiche frequenti;
- semplificare la normativa con il Testo Unico dei bonus edilizi;
- diversificare le aliquote e prevedere, per gli interventi incisivi, meccanismi più semplici per cessione del credito e sconto in fattura;
- introdurre un’incentivazione differenziata per edifici con basse prestazioni energetiche (classi F e G).
Inseguendo il principio della sostenibilità
Date tali criticità, il Testo Unico dei bonus edilizi dovrebbe essere ragionato in termini di una maggiore sostenibilità economico-ecologica. Le linee di intervento avanzate dalla Commissione parlano di razionalizzare e semplificare i meccanismi di incentivazione e ridurre gli oneri procedurali a carico dei beneficiari.
Si prevede, inoltre, una modulazione di aliquote e finanziamenti che tenga conto della povertà energetica, delle condizioni di incapienza fiscale, del carattere energivoro degli edifici e del risparmio energetico effettivo.
L’indagine ha infatti illustrato che il 55% degli edifici residenziali nel nostro Paese si trova in classe energetica F o G. Il settore civile contribuisce alle emissioni nazionali di gas serra per circa il 18%, ovvero 75 milioni di tonnellate di CO₂, equivalente nel 2021. Di queste emissioni, il 66,5% è prodotto dal riscaldamento degli edifici.

Dal documento emerge anche che gli strumenti di incentivazione in Italia sono stati spesso mal gestiti, sovrapposti o in conflitto tra loro. Basti pensare che il Superbonus ha interessato solo il 3% degli edifici bisognosi di interventi di efficientamento (che in totale sarebbero circa 12 milioni).
La riduzione di CO₂ ottenuta con il Superbonus, in termini di costi, è stata 10 volte superiore al valore di riferimento sul mercato ETS, anche a causa dell’aumento dei prezzi innescato dal picco di domanda in un arco temporale troppo ristretto.
La chiave: la rigenerazione urbana
La riqualificazione del nostro patrimonio immobiliare non è un’opzione, ma appare sempre più come un’urgenza. Per questo, la Commissione Ambiente invita a ripensare alla rigenerazione dei tessuti urbani. Partendo dai condomini, si parla di materiali ecosostenibili, riciclabilità, tecnologie innovative e sicurezza.
Nel Testo Unico dei bonus edilizi, il nuovo sistema di agevolazioni dovrà premiare sia l’efficienza energetica che il miglioramento della classe sismica delle strutture. Perché questa sinergia funzioni, la fruizione degli incentivi per l’efficientamento dovrà essere accompagnata da una valutazione della vulnerabilità sismica dell’edificio oggetto dei lavori.
In questo modo si incoraggerebbe una trasformazione del patrimonio edilizio che riduce i consumi e protegge in caso di eventi sismici. Le misure nel Testo Unico dei bonus edilizi andranno progettate per raggiungere anche chi vive in condizioni di vulnerabilità, abbattendo la dipendenza energetica e aumentando il comfort abitativo.
È una sfida ambientale, ma anche sociale, da affrontare con un approccio graduale e mirato che consideri le caratteristiche del patrimonio immobiliare nazionale. Come recita l’indagine della Commissione Ambiente, infatti, “gli incentivi devono diventare elementi di trasformazione strutturale, non sono strumenti congiunturali”.
Fonti:
- EdilPortale, “Bonus edilizi, prende forma il Testo Unico” di Rossella Calabrese;
- Ingenio, “Verso un testo unico degli incentivi: indagine conoscitiva della Camera” di Andrea Dari;
- Infobuild, “Incentivi edilizi e sostenibilità: le nuove prospettive per una rigenerazione responsabile”;
- Professione Architetto, “Incentivi edilizi: il quadro per i prossimi 10 anni tracciato dal Parlamento” di Mariagrazia Barletta.