Tetti verdi, una strategia multifunzionale per città più vivibili

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Esempio di tetto verde
Foto di CHUTTERSNAP su Unsplash

Una soluzione naturale pensata per offrire benefici ambientali, economici e sociali in linea con le esigenze delle città contemporanee

Un tetto verde è una copertura di un edificio, piana o inclinata, rivestita da uno strato di vegetazione. A differenza dei tetti tradizionali, rifiniti con materiali inerti come tegole o asfalto, si caratterizzano per la presenza di piante erbacee, graminacee o arbusti.

Uno degli effetti più importanti delle coperture verdi è la mitigazione delle “isole di calore urbane”. Nei mesi estivi, le superfici vegetate possono ridurre la temperatura dell’aria circostante anche di 3 °C; inoltre, rispetto ai tetti tradizionali, sono in grado di abbassare la temperatura delle coperture fino a 25 °C.

Questi benefici si traducono in un significativo risparmio energetico, in alcuni casi stimato persino al 60%, migliorando l’efficienza complessiva degli edifici e contribuendo alla riduzione delle emissioni.

Indice

Un impatto ambientale positivo

Oltre a regolare la temperatura, i tetti verdi svolgono un ruolo fondamentale nella gestione sostenibile delle acque meteoriche. Infatti, possono assorbire fino al 50% delle precipitazioni, rilasciando l’acqua in modo graduale sotto forma di vapore. Ciò riduce il rischio di allagamenti e alleggerisce il carico sulle reti fognarie.

La vegetazione, inoltre, agisce come filtro naturale per particolato e agenti inquinanti, contribuendo al miglioramento della qualità dell’aria.

Infine, le piante rappresentano un habitat utile per insetti, uccelli e piccoli animali, favorendo la biodiversità anche in contesti altamente urbanizzati.

Incentivi e normativa di riferimento

I benefici offerti da queste coperture sono sempre più riconosciuti anche sul piano normativo. Amministrazioni locali e organismi internazionali ne promuovono la diffusione attraverso strumenti urbanistici, incentivi fiscali e iniziative di sensibilizzazione.

In diversi Comuni, la realizzazione di tetti verdi garantisce punteggi aggiuntivi nelle pratiche edilizie. Inoltre, alcune città come Milano, Bologna e Torino, prevedono agevolazioni specifiche: dagli sconti sugli oneri di urbanizzazione agli incrementi di volumetria compensativa in progetti di riqualificazione.

Tetti verdi
Foto di piranka via Canva

L’adozione dei tetti verdi è supportata soprattutto dalla norma UNI 11235. Questa definisce diversi requisiti, legati alla capacità drenante del terreno, alla manutenzione, alla resistenza biologica e alla promozione della biodiversità.

Progettazione: un approccio bottom-up

La norma UNI 11235 descrive anche la strategia progettuale delle coperture verdi, basata su una logica “dal basso verso l’alto”. L’ordine dei vari strati è fondamentale: ognuno ha una funzione precisa e contribuisce ad assicurare la durabilità e l’efficienza del sistema.

Nei tetti verdi estensivi, caratterizzati da un substrato relativamente sottile (di solito meno di 15 cm), la struttura di base include:

  • uno strato impermeabilizzante;
  • un sistema anti-radice o una protezione meccanica, per evitare che le radici si sviluppino in profondità danneggiando le componenti del fabbricato e il livello impermeabilizzante;
  • uno strato drenante, realizzato con materiale ghiaioso;
  • un tessuto filtrante, spesso in geotessuto;
  • un livello per la crescita delle piante, detto strato colturale;
  • la vegetazione superficiale.

La scelta delle specie deve tenere conto del contesto climatico e di altri fattori come la frequenza delle precipitazioni, la ventosità dell’area e le escursioni termiche. Le specie consigliate includono erbacee, bulbose, rampicanti, arbusti e alberi di piccola taglia, perché possono reggere meglio i microclimi.

Spazi multifunzionali di riferimento

I tetti verdi intensivi hanno un substrato più spesso (oltre 15 cm) e permettono la crescita di piante più grandi. Se da un lato è vero che richiedono una manutenzione strutturata, dall’altro si può anche dire che offrono maggiori possibilità estetiche e ricreative.

Questi spazi possono quindi diventare luoghi di benessere urbano: aree relax, zone sociali, orti condivisi, giardini pensili o fattorie didattiche. Sempre più spesso, le città promuovono l’uso multifunzionale dei tetti verdi per combinare sostenibilità ambientale e inclusione sociale.

L’integrazione delle coperture vegetate nella progettazione urbana rappresenta una risposta concreta e versatile alle sfide climatiche, ambientali e sociali delle città di oggi. Come abbiamo visto, contribuiscono a ridurre le emissioni, migliorare il microclima, aumentare la biodiversità e offrire nuovi spazi di vita: per questo sono considerati soluzioni chiave per lo sviluppo urbano sostenibile.

Fonti:

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