Il Decreto Fiscale è legge, le novità per i professionisti

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Il 24 novembre il Senato ha approvato definitivamente il disegno di legge per la conversione del Decreto Fiscale (DL 193/2016).

Tra le numerose novità introdotte, alcuni provvedimenti interessano i professionisti:

Studi di settore: dal periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2017, il Ministero dell’Economia e delle Finanze individuerà con un decreto ad-hoc, indici sintetici di affidabilità fiscale con livelli premiali per i contribuenti più affidabili. Premialità che consisteranno nell’esclusione o nella riduzione dei termini per gli accertamenti, con l’obiettivo di stimolare l’assolvimento degli obblighi tributari e rafforzare la collaborazione tra Amministrazione finanziaria e contribuenti.

Stabilite e rese applicabili queste nuove regole, gli studi di settore così come li conosciamo non esisteranno più. Dati delle fattura Iva dovranno essere obbligatoriamente comunicati all’Agenzia delle Entrate ogni tre mesi per via telematica.

Le partite IVA se inattive per tre anni saranno chiuse d’ufficio dall’Agenzia delle Entrate.

Multe per errori nelle fatture: sanzioni da 500 a 2.000 euro sono previste per punire errori nella comunicazione Iva telematica.
In caso di errata trasmissione dei dati la sanzione sarà di 2 euro a fattura, fino a 1.000 euro a trimestre. Se però l’errore è corretto entro 15 giorni la multa sarà dimezzata.

Spese di trasferta dei professionisti: le somme erogate come spese di trasferta non saranno soggette a imposizione contributiva. Diventeranno spese deducibili quelle sostenute in trasferta dai professionisti (es. trasporto).

Più di una la critica è giunta dopo l’approvazione del Decreto: per Confprofessioni (Confederazione italiana libere professioni), secondo quanto pubblicato da Ipsoa “il carico medio dei nuovi adempimenti su imprese e professionisti si attesterà sui 480 euro annui nel 2017 e sui 720 euro a partire dal 2018.”
In particolare, “rendendo trimestrali adempimenti oggi annuali si inflaziona ancora di più un calendario già affollato di scadenze, si aumenta il peso della burocrazia a scapito delle semplificazioni e, infine, si introduce una ‘tassa occulta’ che paradossalmente grava su imprese e professionisti più dell’intero gettito previsto dalla manovra”.

Anche il Coordinamento Libere Associazioni Professionali (CoLAP) critica l’aumento della burocrazia per i professionisti: “si passa da una comunicazione annuale a N comunicazioni periodiche, gravando il contribuente di ulteriori e ingiustificati oneri derivanti dall’adempimento”, ha commentato su edilportale.com Luigi Pessina, membro del direttivo CoLAP.

È una nuova tassa occulta – secondo Emiliana Alessandrucci, Presidente del CoLAP Nazionale, come si legge in un comunicato ufficiale del Coordinamento – Una comunicazione, ci dicono i nostri Consulenti, può avere un costo variabile tra i dai 50 ai 70 euro, se la moltiplichiamo per 4 volte l’anno o per 12 possono diventare più di 200 euro e fino a quasi 1000 euro l’anno contro i 50 dell’anno precedente; costi che molti dei nostri professionisti non possono più permettersi di sostenere“.

Foto credit: Myra Siason

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