300 milioni in 4 anni per i beni culturali

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Numerosi sono gli interventi per i beni e le attività culturali previsti dalla Legge di Stabilità 2016, secondo le anticipazioni pubblicate da edilportale.com.

Primo fra tutti lo stanziamento di 70 milioni di euro per il 2017 e 65 milioni di euro dal 2018 per il Piano strategico “Grandi Progetti Beni Culturali”, un piano nazionale che entro il 31 dicembre di ogni anno dovrebbe prevedere l’individuazione di beni o siti d’eccezionale interesse culturale e rilevanza nazionale, in cui realizzare interventi urgenti di tutela, riqualificazione, valorizzazione e promozione culturale.

La legge di conversione del Decreto ArtBonus (DL 83/2014), aveva già destinato a questo scopo 5 milioni di euro per il 2014, 30 milioni di euro per il 2015 e 50 milioni di euro per il 2016.

Una quota delle risorse destinate agli interventi infrastrutturali, pari a 30 milioni di euro per ciascun anno dal 2016 al 2019, verrà anche impiegata in interventi di conservazione, manutenzione, restauro e valorizzazione dei beni culturali.

A scegliere gli interventi finanziabili e le modalità attuative saranno di concerto i Ministeri dei beni e delle attività culturali e del turismo e delle infrastrutture e trasporti.

5,5 milioni di euro, inoltre, saranno investiti per la tutela e la promozione del patrimonio culturale. Si tratta di risorse previste dalla Legge di Stabilità 2015 per cui a breve il Ministero dei beni culturali emanerà dei bandi per la scelta dei migliori progetti di recupero, restauro conservativo e valorizzazione del patrimonio culturale e storico.

20 milioni di euro, 5 milioni per ogni anno, sono invece stati destinati a Matera per la gestione del ruolo di “Capitale europea della cultura 2019″, per completare il restauro urbanistico ambientale dei rioni Sassi e de l prospiciente altopiano murgico della città. In favore del Comune di Matera, inoltre, è autorizzata la spesa di 2 milioni di euro per derogare alle norme di contenimento delle spese per l’acquisto di beni e servizi, e a quelle limitative delle assunzioni di personale, anche con forme contrattuali flessibili.

 

Foto credit: Francesca Cappa

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