Decreto Milleproroghe 2025: nuove scadenze per il settore edilizio

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Palazzo Chigi, sede del Consiglio dei Ministri
Foto di gabrieletamborrelli via Canva

Nel testo accolto dal CdM si parla di edilizia privata, riqualificazione energetica e sismica e polizze contro le calamità naturali

Con la fine dell’anno, in genere, oltre alla Legge di Bilancio, arriva anche il Decreto Milleproroghe. Questo provvedimento contiene i rinvii di scadenze ed entrate in vigore validi per alcune disposizioni. Infatti, ha la funzione di affrontare una serie di termini che altrimenti dovrebbero essere risolti separatamente.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo Decreto Milleproroghe lo scorso 9 dicembre 2024. Il testo contiene in totale una ventina di articoli su diverse materie: Pubblica Amministrazione, salute, terzo settore, ma anche e soprattutto edilizia.

Indice

Le scadenze per l’edilizia privata

Per l’edilizia privata e il comparto delle convenzioni urbanistiche di lottizzazione, il Decreto Milleproroghe 2025 estende di 6 mesi i termini per l’inizio e la fine dei lavori. Così, la durata complessiva passa da 30 a 36 mesi.

La misura viene introdotta soprattutto per far fronte alle difficoltà legate al rifornimento dei materiali da costruzione, problema che ha rallentato molti cantieri dallo scoppio della guerra in Ucraina nel 2022.

Il nuovo Decreto Milleproroghe, inoltre, porta al 30 giugno 2025:

  • i termini previsti dal Testo Unico dell’Edilizia per avviare i lavori dopo il ritiro del permesso di costruire (fissati a un anno) e per ultimare l’intervento (tre anni);
  • le scadenze delle convenzioni di lottizzazione e dei piani attuativi.

La proroga si applica anche agli interventi con SCIA e ai lavori per i quali l’ente locale ha già concesso all’interessato l’estensione dei termini. In entrambi i casi la proroga copre i titoli rilasciati fino al 31 dicembre 2024, contro la precedente scadenza del 30 giugno 2024.

La riqualificazione edilizia per il turismo

Strutture ricettive e imprese turistiche hanno tempo fino al 31 dicembre 2025 per concludere gli interventi di efficientamento energetico e antisismico. Per questi lavori è possibile richiedere un credito d’imposta fino all’80% e un contributo a fondo perduto fino al 50% delle spese sostenute, con un tetto di spesa massimo di 100 mila euro per ogni beneficiario.

A usufruire della proroga sono quindi alberghi, agriturismi e strutture all’aria aperta, parchi tematici, stabilimenti balneari e porti turistici. Gli interventi che possono godere delle agevolazioni comprendono anche:

  • eliminazione delle barriere architettoniche;
  • manutenzione straordinaria, ristrutturazione, restauro e risanamento conservativo;
  • installazione di manufatti leggeri;
  • realizzazione di piscine termali;
  • lavori di digitalizzazione;
  • acquisto o rinnovo degli arredi.
Foto di claudiodivizia via Canva

Le assicurazioni contro le calamità naturali

Un altro punto del Decreto Milleproroghe per l’edilizia riguarda le polizze catastrofali, misura di cui si è parlato soprattutto dopo le alluvioni in Emilia-Romagna di settembre 2024. Entro il 31 marzo 2025, le imprese dovranno stipulare contratti assicurativi di protezione dalle calamità naturali. In questo modo il Governo ha concesso 3 mesi in più, anche per la necessità di licenziare definitivamente il decreto attuativo di riferimento.

Nello specifico, la copertura assicurativa interessa i danni causati da terremoti, alluvioni, inondazioni, esondazioni e frane. Lo scopo è quello di aumentare la resilienza del tessuto imprenditoriale italiano di fronte agli eventi climatici estremi, che nel nostro Paese rischiano di diventare sempre più frequenti.

La polizza è obbligatoria per tutte le imprese con sede legale in Italia e per quelle con sede legale all’estero e una stabile organizzazione nel nostro Paese. Ad essere assicurati sono terreni, fabbricati, impianti e macchinari iscritti nello stato patrimoniale dell’impresa, a qualsiasi titolo. Sono esclusi i beni già coperti da una copertura analoga, anche se stipulata da un soggetto diverso dall’imprenditore che li utilizza.

Queste misure del Decreto Milleproroghe 2025 puntano a mantenere la continuità normativa del settore edilizio. Le nuove scadenze dovrebbero agevolare il lavoro dei cantieri e l’avvio di interventi strategici, così che il mondo delle costruzioni possa operare con maggiore flessibilità.

Fonti:

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