Ecobonus, Bonus Facciate e Bonus Verde, prorogati fino al 2024, sono gli incentivi per l’efficientamento e il recupero degli edifici in un’ottica sempre più sostenibile
Negli ultimi anni il cambiamento climatico e la crisi energetica originata dal conflitto russo-ucraino hanno spinto il nostro Governo a cercare forme di approvvigionamento alternative, sia per limitare i danni del riscaldamento globale, ma anche per favorire un concreto risparmio in bolletta.
Le azioni intraprese si sono tradotte in una decisa accelerazione del processo di transizione ecologica, che in Italia ha da sempre vissuto fasi altalenanti (almeno fino all’istituzione dell’apposito Ministero nel 2021).
Per contrastare l’aumento dei prezzi delle forniture energetiche, il Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) ha disposto un fondo da 320 milioni di euro utile a riqualificare gli edifici pubblici. Il comunicato stampa allegato al provvedimento recita: “Il finanziamento sarà concesso nella forma del contributo a fondo perduto fino al 100% dei costi ammissibili secondo una procedura a sportello che prevede la semplificazione degli adempimenti burocratici sia per la procedura di acquisto sia per concessione ed erogazione del finanziamento”.
Contestualmente, il MiTE ha stabilito che aziende e privati cittadini potranno continuare ad usufruire fino al 2024 delle misure fiscali per l’efficientamento degli edifici. Si tratta nello specifico di Ecobonus, Bonus Facciate e Bonus Verde, ovvero le tre agevolazioni che consentono di detrarre dall’Irpef o dall’Ires i costi sostenuti per gli interventi utili a migliorare le prestazioni di una struttura.
Ecobonus
L’efficientamento energetico è un asset fondamentale per lo sviluppo della sostenibilità ambientale e in Italia trova supporto nell’Ecobonus, ancora in vigore fino al 31 dicembre 2024.
A beneficiare dell’incentivo, volto al miglioramento energetico degli edifici, sono le unifamiliari e i condomini, a patto che gli interventi siano realizzati su strutture già esistenti, a prescindere dalla categoria catastale.
L’aliquota di base ammonta al 65%, ma può scendere anche al 50% per alcuni interventi come l’installazione di tende da sole e di altri elementi oscuranti. In generale, i lavori agevolati dall’Ecobonus riguardano:
- interventi di riqualificazione energetica dell’edificio, come coibentazione e realizzazione del cappotto termico;
- interventi di coibentazione su pareti, coperture e pavimenti.
- sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con impianti ad alta efficienza energetica (caldaia a condensazione, sistema di termoregolazione);
- installazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di acqua calda;
- sostituzione, anche parziale, degli impianti di climatizzazione invernale con sistemi a pompa di calore o impianti geotermici;
- sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con sistemi ibridi;
- acquisto e installazione di micro-generatori ad alta efficienza energetica che forniscono un risparmio energetico almeno del 20%;
- sostituzione degli scaldacqua con sistemi dotati di pompa di calore per la produzione di acqua calda sanitaria.
Da febbraio 2023 le opzioni di sconto in fattura e cessione del credito non possono più essere applicate neanche all’Ecobonus. Fanno eccezione gli interventi già avviati, ma con alcune condizioni. Il blocco della cessione non si applica, infatti, ai lavori asseverati con CILA o SCIA presentate entro il 16 febbraio 2023. I condomini, invece, dovranno avere anche la delibera assembleare con l’approvazione dei lavori.
Bonus Facciate
Agevola gli interventi sull’involucro esterno di un edificio e l’aliquota, fissata al 90% nel 2020, è stata abbassata al 60% nel 2022 (in un primo momento l’incentivo era stato escluso dalla Legge di Bilancio 2023).
L’incentivo comprende anche i lavori di pulitura e tinteggiatura delle facciate, ma è nato in riferimento alle parti visibili di un edificio, per operazioni di recupero e restauro. I lavori agevolati riguardano tutte le strutture opache, come balconi, cornicioni, ornamenti, grondaie, parapetti e ringhiere.
Per usufruire della detrazione, le parti sottoposte a ripristino (oltre ad essere visibili dal suolo pubblico) devono interessare una percentuale di superficie opaca non inferiore al 10% di quella totale.
Bonus Verde
È una detrazione Irpef del 36% che viene applicata, su un massimo di 5.000 euro di spesa (IVA inclusa) per ogni unità immobiliare, sulle spese per gli interventi utili a sistemare terrazzi, giardini e, in generale, aree verdi di edifici privati.
In dettaglio, le spese ammesse in detrazione interessano:
- la realizzazione di impianti di irrigazione e pozzi;
- la sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni;
- gli interventi di grande potatura;
- la riqualificazione dei prati;
- la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili;
- le spese di progettazione relative a lavori successivamente effettuati.
I soggetti che possono richiedere il Bonus Verde sono:
- proprietari dell’immobile;
- titolari di nuda proprietà;
- usufruttuari;
- persone che hanno l’immobile in comodato d’uso;
- inquilini in affitto;
- case popolari;
- condomini, enti pubblici o privati che corrispondono l’IRES.
L’agevolazione si riferisce solo all’immobile su cui si effettuano i lavori. Il titolare dell’unità immobiliare, quindi, può sommare le detrazioni per la spesa sostenuta su ciascun immobile di sua proprietà.
Nel caso in cui l’immobile sottoposto agli interventi previsti dal Bonus Verde venga venduto, la detrazione non utilizzata (in parte o del tutto) viene trasferita al nuovo proprietario.