Renzo Piano, una carriera votata alla sperimentazione

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Renzo Piano
Credit foto: Ansa

In oltre cinquant’anni di professione, Renzo Piano si è distinto per la costante ricerca di materiali e strutture all’avanguardia. Il suo approccio audace e visionario lo ha portato ad essere considerato uno degli architetti più influenti tra il XX e il XXI secolo.

Compasso d’Oro nel 1981, Premio Pritzker nel 1998 e medaglia d’oro AIA nel 2008 sono solo alcuni dei riconoscimenti che costellano il lavoro di Renzo Piano, spesso indicato come “l’Architetto con la A maiuscola”.

Le sue opere sono decine e decine, sparse in molti Paesi diversi. Parlare in questa sede di tutti i progetti di Piano è un’impresa poco realistica, ma di certo possiamo citare alcuni dei più importanti. Prima, però, sorvoliamo brevemente i suoi esordi e l’approccio all’architettura.

Gli inizi e il pensiero architettonico

Renzo Piano nasce a Genova il 14 settembre 1937 e per tutta la carriera manterrà sempre saldo il rapporto con la sua città natale, alla quale farà diverse donazioni, non ultima il progetto del Waterfront di Levante.

Nel 1964 si laurea in Architettura al Politecnico di Milano e muove i primi passi tra lo studio di Franco Albini (uno dei più importanti architetti del secolo scorso) e i cantieri dove si reca con il padre costruttore.

Dal 1965 al 1970 viaggia tra gli Stati Uniti e l’Inghilterra per completare la sua formazione. In questi anni incontra a Londra Richard Rogers, con cui collabora, insieme anche a Gianfranco Franchini, per la realizzazione dell’opera che gli dà fama internazionale: il Centro nazionale d’arte e cultura “Georges Pompidou” a Parigi.

A partire dal 1981 Renzo Piano fonda gli studi a Genova, Parigi e New York. I suoi lavori mostrano una decisa propensione alla sperimentazione e fondono arte e tecnica come un unico principio. Nel suo pensiero, infatti, le opere devono essere pratiche e fruibili, ma anche uniche e indimenticabili; questo non è possibile se non intrecciando bellezza e funzionalità.

È per questo che Piano trova la sua comfort zone nell’impegno civico, che gli dà le soddisfazioni più grandi. Oltre a firmare musei e centri culturali, nel suo lavoro si è occupato di interventi di riqualificazione urbana e ha progettato opere fortemente ancorate al tessuto socio-culturale dei luoghi in cui si insediano.

La carriera in 6 opere

I progetti di Renzo Piano intrecciano arte e tecnica, natura e civiltà, mare e città. Vediamo alcuni dei suoi lavori più importanti.

Centre Pompidou – Parigi

A 34 anni Renzo Piano vince il concorso internazionale per la realizzazione del Centro Pompidou, svettando tra circa 700 partecipanti. È il 1971 e il museo, terminato nel 1977, è ancora oggi uno dei più visitati al mondo.

A chiamare i turisti non è solo la selezione di arte moderna e contemporanea che il museo custodisce, ma anche la sua stessa struttura: anarchica, libertaria e hi-tech, capace di spiccare sugli edifici circostanti pur mostrandosi senza rivestimenti, “nuda” con la propria struttura interna a vista.

Renzo Piano: Centro Pompidou a Parigi
Credit foto: Beni Culturali Online

Lingotto – Torino

Nel 1983, Renzo Piano è chiamato per occuparsi della ristrutturazione dell’ex stabilimento Fiat di Torino. La fabbrica dismessa è stata riprogettata e ospita adesso un’area commerciale, un cinema, una sede universitaria, un centro fieristico, un hotel, una sala panoramica e una pista sopraelevata per il collaudo di automobili.

Fiore all’occhiello è l’auditorium terminato nel 2002, costruito a 10 metri di profondità e rivestito in legno di ciliegio per garantire un’acustica impeccabile.

Auditorium Parco della Musica – Roma

Inaugurato nel 2002 nel quartiere Flaminio, questo complesso multifunzionale si sviluppa su un’area di oltre 50 mila metri quadrati. L’opera conta tre sale da concerto di dimensioni differenti, con una forma che ricorda quella di uno scarabeo.

Le sale sono coperte con lastre di piombo e sono disposte a raggiera intorno a un teatro all’aperto che ospita fino a 3.000 persone. Sotto la cavea si sviluppa un museo di dimensioni ridotte che ospita gli antichi resti architettonici rinvenuti durante la costruzione dell’auditorium.

Renzo Piano: Auditorium Parco della Musica a Roma
Credit foto: Auditorium

Biosfera – Genova

Più nota come “Bolla di Renzo Piano”, quest’opera è situata nei pressi del porto e si presenta come una sfera trasparente di 20 metri di diametro, sospesa sul mare. Al suo interno ospita una piccola foresta pluviale con più di 150 specie di animali e vegetali.

La Bolla è stata aperta al pubblico nel 2001 ed è stata progettata da Piano in occasione del vertice del G8 tenutosi quell’anno a Genova.

Renzo Piano: Biosfera a Genova
Credit foto: La voce di Genova

The Shard – Londra

Letteralmente “frammento”, questa torre è il settimo grattacielo più alto in Europa e il 175° nel mondo. L’edificio segue uno sviluppo dinamico e si estende fino a 309,67 metri, divisi in 87 piani (di cui tre sotterranei).

All’esterno la struttura è rivestita con 11 mila pannelli di vetro per restare fedele allo stile dell’architetto, che trova nella luminosità e nella trasparenza i suoi tratti fondanti.

Renzo Piano: The Shard
Credit foto: Vivi Londra

Ponte San Giorgio – Genova

In tempi più recenti, il Ponte San Giorgio di Genova è stato disegnato da Renzo Piano per sostituire il Ponte Morandi dopo il crollo del 14 agosto 2018. Terminato il 3 agosto del 2020, il nuovo viadotto è lungo 1.067 metri, largo 31 metri e alto 45 metri. La struttura, pensata da Piano come una nave sottile, è realizzata in acciaio e calcestruzzo e conta 19 campate.

Per scongiurare eventuali guasti, il ponte è completato da quattro robot mobili che si muovono lungo le rotaie all’esterno del viadotto per monitorarne continuamente lo stato di salute.

Renzo Piano: Ponte San Giorgio a Genova
Credit foto: ELLE Decor

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