Banca dati antimafia per gli appalti, al via dalla prossima settimana

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Entrerà in vigore il 22 gennaio prossimo la Banca dati prevista dal Codice antimafia (D. lgs. 159/2011) per regolamentare l’accesso alle gare d’appalto. Si tratta della prima concretizzazione delle tante leggi e normative per il contrasto alle infiltrazioni mafiose che negli ultimi anni sono state aggiornate.

Gli archivi raccoglieranno tutte le informazioni dell’impresa, dal codice fiscale alla ragione sociale, ma soprattutto quelle relative agli accertamenti sui rischi di infiltrazione mafiosa. Una risorsa importante non solo per le forze dell’ordine, ma anche per le imprese stesse.

Il sistema cambierà anche le modalità di accesso alle gare d’appalto: le aziende che intenderanno parteciparvi, infatti, saranno obbligate a presentare la documentazione antimafia, ma non dovranno più rivolgersi alla Prefettura del proprio Comune di riferimento, bensì troveranno in Banca dati tutta l’informativa sui documenti necessari alla partecipazione.

La Banca dati antimafia sarà inoltre collegata telematicamente ad altri archivi, una vera e propria task-force che si muoverà a livello locale e nazionale: il Centro elaborazione dati delle Prefetture, la Direzione investigativa antimafia (Dia), l’Osservatorio dei contratti pubblici, le Camere di commercio e il Ministero della Giustizia.

I diversi dati, continuamente aggiornati con tutti i controlli e gli accertamenti ricevuti dalle singole imprese, anche in passato, verranno conservati per periodi di tempo diversi a seconda della tipologia di informazioni.

 

Foto credit: Elliott Brown

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