Bonus barriere architettoniche: le tre detrazioni fiscali

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Bonus barriere architettoniche per migliorare la mobilità
Credit foto: pixabay

Beneficiari e spese agevolabili nel vademecum pubblicato dall’Agenzia delle Entrate.

Il Bonus barriere architettoniche introdotto dalla Legge di Bilancio 2022 consente di migliorare la mobilità di persone affette da disabilità, finanziando alcune opere specifiche per l’eliminazione gli ostacoli fisici.

L’obiettivo è quello di consentire un’adeguata libertà di movimento e rendere gli spazi interni ed esterni sempre più accessibili e sicuri. L’agevolazione si rivolge quindi a tutti coloro che desiderano rimuovere le barriere architettoniche e non è riservata esclusivamente ai portatori di invalidità.

La guida pubblicata dall’Agenzia delle Entrate, oltre a chiarire le condizioni e i termini per poter usufruire dell’incentivo, specifica infatti che i lavori possono essere condotti anche in edifici esistenti, dove non vi sono persone con disabilità o over 65.

Tra le detrazioni Irpef per i figli a carico, per l’acquisto dei veicoli e per le spese sanitarie, il vademecum presenta anche i benefici dedicati all’abbattimento delle barriere architettoniche.

Come usufruire del Bonus barriere architettoniche

La normativa tributaria prevede tre diverse agevolazioni, definite come segue.

Detrazione per interventi di ristrutturazione edilizia

L’incentivo è disciplinato dall’articolo 16-bis del Tuir (comma 1, lettera e), resterà in vigore fino al 31 dicembre 2024 e prevede una detrazione pari al:

  • 50% da calcolare su un importo massimo di 96.000 euro, se la spesa è stata sostenuta dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2021;
  • 36% da calcolare su un tetto massimo di 48.000 euro, per le spese effettuate dal 1° gennaio 2022.

Il Bonus può essere applicato solo agli interventi capaci di incrementare la mobilità di una struttura e non comprende l’acquisto di strumenti o beni mobili, anche se potrebbero contribuire a migliorare le condizioni di una persona con disabilità.

Nell’agevolazione rientrano pertanto:

  • gli interventi volti a rimuovere le barriere architettoniche, come nei casi di realizzazione di ascensori, montacarichi e sostituzione di gradini con rampe;
  • i lavori per la realizzazione di strumenti tecnologici che favoriscano la mobilità interna ed esterna dei portatori di invalidità.

Detrazione del 75% per l’anno 2022

La Manovra 2022 ha introdotto anche una detrazione d’imposta del 75% per le spese di rimozione degli ostacoli fisici effettuate durante tutto il 2022.

L’agevolazione deve essere ripartita tra gli aventi diritto in cinque quote annuali di pari importo e deve essere calcolata su un complessivo non superiore a:

  • 50.000 euro per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti all’interno di edifici plurifamiliari – quindi provviste di almeno un accesso autonomo dall’esterno;
  • 40.000 euro che andranno moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, nelle strutture composte da due fino a otto unità immobiliari;
  • 30.000 euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici con più di otto unità immobiliari.

Il Bonus comprende anche gli interventi di automazione degli impianti degli edifici e delle singole unità e può essere applicato anche alle spese di smaltimento e bonifica dei materiali e dell’impianto sostituito.

L’Agenzia prevede inoltre di poter accedere alla detrazione anche facendo ricorso alle opzioni alternative di cessione del credito e sconto in fattura.

Detrazione del Superbonus 110%

Le spese di rimozione degli ostacoli sostenute dal 1° gennaio 2021 possono usufruire anche della maxi-detrazione al 110%, a patto però che questi lavori siano condotti insieme a un intervento trainante, come gli interventi di isolamento termico delle superfici opache o la sostituzione degli impianti di climatizzazione.

Anche in questo caso i contribuenti possono scegliere tra la cessione del credito di imposta o lo sconto in fattura.

Bonus barriere architettoniche anche per l'eliminazione delle rampe di scale
Credit foto: Condominiocaffè

Quali sono gli interventi agevolabili

Le spese ammesse al Bonus barriere architettoniche comprendono i lavori di realizzazione di rampe inclinate, ascensori e piattaforme elevatrici.

Sono inclusi anche gli interventi che migliorano l’accessibilità delle strutture, le operazioni di adeguamento dei servizi igienici per consentirne la manovrabilità e i lavori di sistemazione di citofoni e impianti elettrici, che devono essere ben visibili e posti alla giusta altezza.

Cosa sono le barriere architettoniche

Abbattere le barriere architettoniche significa garantire una adeguata qualità della vita alle persone con disabilità e per poter accedere al bonus è necessario che gli interventi proposti rispettino i requisiti indicati dal Decreto del Ministro dei lavori pubblici 14 giugno 1989, n. 236.

Nello specifico il regolamento definisce barriere architettoniche:

  • gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque e in particolare di coloro che per qualsiasi causa hanno una capacità motoria ridotta o impedita in forma permanente o temporanea;
  • gli ostacoli che limitano o impediscono a chiunque la comoda e sicura utilizzazione di parti, attrezzature o componenti;
  • la mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque e in particolare per i non vedenti, per gli ipovedenti e per i sordi.

Il criterio dell’accessibilità interessa tanto le parti comuni di una struttura quanto gli spazi esterni, considerando quindi la presenza di almeno un percorso fruibile senza problemi anche da parte di persone con ridotte o impedite capacità motorie o sensoriali.

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