Dare vita alla Centrale per la progettazione e modificare il Testo Unico dell’edilizia. Ecco alcune delle priorità del Governo per il 2020, come spiega la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Nadef).
La Centrale per la progettazione di beni ed edifici pubblici è stata istituita dalla Legge di Bilancio 2019 in seno all’Agenzia del Demanio, ma non è ancora stata realizzata.
Un decreto di aprile ne annunciava la definizione dal punto di vista organizzativo e funzionale, ma si è ancora fermi a quella data. Ai professionisti la centrale per la progettazione non è mai piaciuta. I tecnici hanno più volte protestato contro l’istituzione del nuovo ente, fino a chiedere al Governo di cambiare la legge.
Il nuovo Governo Conte però sembra determinato a portare avanti il progetto, considerando l’ente un sostegno per la progettazione delle opere pubbliche. Nella Nadef si legge che è urgente rendere operativa la centrale e diffonderne la conoscenza presso le Amministrazioni locali e regionali, per verificarne in seguito l’incisività e i risultati.
Tra gli interventi che l’Esecutivo considera prioritari ci sono poi il piano per la manutenzione straordinaria dei ponti, viadotti e gallerie previsto nell’aggiornamento del Contratto di programma 2016-2020 fra MIT e ANAS (36 miliardi di investimenti), gli investimenti sulla rete ferroviaria inclusi nell’aggiornamento del Contratto di Programma di RFI per il 2017-2021, un programma di intermodalità integrato che renda il sistema ferroviario un punto di collegamento tra i porti e gli aeroporti, l’ulteriore sviluppo delle reti di trasporto transeuropee (TEN-T) concentrandosi su progetti transfrontalieri ad alto valore aggiunto.
La Nadef cita inoltre il PON Infrastrutture e Reti 2014-2020, con interventi per favorire lo sviluppo delle infrastrutture di trasporto delle Regioni del Sud, e il completamento dei progetti in corso sugli itinerari Napoli–Bari e Messina-Catania-Palermo.
Fondamentali inoltre gli interventi per garantire la viabilità nelle aree colpite dal terremoto del 2016, il costante intervento di manutenzione ordinaria e straordinaria della rete stradale di competenza dell’ANAS e la revisione del sistema delle concessioni autostradali.
Tutta la cornice normativa relativa alle costruzioni e le gare d’appalto per la realizzazione di opere pubbliche e private sarà verificata ed eventualmente modificata. Saranno sicuramente monitorate le modifiche introdotte con il Decreto Sblocca Cantieri, per verificare l’impatto e valutare la necessità di correttivi o integrazioni per l’accelerazione degli interventi programmati.
Tra le modifiche più significative dello Sblocca Cantieri c’è l’innalzamento dal 30% al 40% del limite per il subappalto, che andrebbe contro quanto disposto dall’Unione Europea, che ha giudicato illegittimo ogni limite al subappalto. Probabilmente, quindi, questo aspetto potrebbe essere modificato. Lo Sblocca Cantieri, inoltre, avrebbe dovuto individuare le opere prioritarie da completare, il cui elenco è ancora atteso e che potrebbe essere uno dei prossimi impegni del Governo.
Infine è molto probabile un intervento sul Testo Unico dell’edilizia, per razionalizzare, semplificare e sistematizzare la disciplina attinente all’edilizia, alla sicurezza e alla sostenibilità ambientale delle costruzioni, nonché per favorire i processi di riduzione del consumo di suolo e di rigenerazione urbana.
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