Decreto Aiuti quater: Superbonus al 90% e aiuti alle imprese

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Foto dell'esterno di Palazzo Chigi • Decreto Aiuti quater: Superbonus al 90% e aiuti alle imprese
Credit foto: adnkronos

Tra le novità: maxi-detrazione ad aliquota ridotta, reddito di riferimento, soluzioni “sblocca sequestro” per le cessioni e rateizzazione delle bollette

Arriva il primo provvedimento operativo del Governo Meloni, il Decreto Aiuti quater, approvato dal Consiglio dei Ministri il 10 novembre 2022. Il DL introduce misure urgenti in materia di energia elettrica, gas naturale e carburanti e potrà contare su un investimento di circa 9,1 miliardi di euro provenienti dall’extragettito fiscale.

Il documento si compone di 13 articoli e mostra una certa continuità con le precedenti azioni intraprese dal Governo Draghi con il Decreto Aiuti, Aiuti bis e Aiuti ter. Non mancano però le novità: prima tra tutti l’introduzione di un reddito di riferimento per gli interventi del Superbonus sulle unifamiliari utilizzate come prima casa.

A seguito del via libera del CdM, il Decreto Aiuti quater dovrebbe essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’11 novembre 2022 ed entrerà in vigore dal giorno successivo. I provvedimenti riguardano la riformulazione del Superbonus, sceso al 90% nel 2023, e un generale sostegno alle imprese contro il caro bollette.

Di seguito gli altri principali interventi presenti nel testo:

  • proroga dei crediti d’imposta alle imprese per il caro bollette;
  • premi aziendali esentasse a 3.000 euro;
  • estensione del tetto contante a 5 mila euro;
  • proroga del mercato tutelato del gas fino al 2024;
  • taglio alle accise dei carburanti fino a fine anno;
  • disposizioni per incrementare la produzione di gas nazionale.

Condomini e unifamiliari: come cambia il Superbonus

Niente più Superbonus al 110% per i condomini: dal 1° gennaio 2023 la maxi-detrazione scende al 90%, anche per tutte le spese di efficientamento sostenute nel corso dell’anno.

Per gli edifici composti da 2 a 4 unità, anche se posseduti da un unico proprietario, si tratta di una norma peggiorativa sia perché riduce l’aliquota, ma anche perché anticipa di un anno la scadenza del 110% originariamente fissata al 31 dicembre 2023.

Resta invece confermata la progressiva riduzione del bonus al 70% nel 2024 e al 65% per tutto il 2025. L’aliquota al 110% fino al 2025 resterà in vigore solo per gli interventi realizzati dalle Onlus sulle strutture sociosanitarie.

Nel caso delle villette unifamiliari con lavori in corso, il Superbonus al 110% viene esteso dal 31 dicembre 2022 fino al 31 marzo 2023. Ciò, però, solo nel caso in cui il 30% dei lavori sia stata completato entro il 30 settembre 2022.

Prime case: introdotto il reddito di riferimento

Diverso il discorso per le prime case, per le quali entra in vigore il nuovo sistema del reddito di riferimento. Infatti, il proprietario di una unifamiliare può avere accesso al Superbonus al 90% solo se l’abitazione è adibita a prima casa e se le entrate non superano i 15mila euro l’anno.

Il reddito di riferimento sarà calcolato considerando l’anno precedente a quello in cui la spesa è stata effettuata e terrà conto dei redditi complessivi del contribuente, del coniuge del contribuente (o del convivente) e dei familiari diversi dal coniuge/convivente che sono presenti nel nucleo familiare. La somma finale sarà divisa per un coefficiente determinato dal numero di membri del nucleo familiare.

Secondo il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti si tratta di una misura fondamentale per limitare il Superbonus, che allo stato attuale non è più sostenibile. Finora l’Italia si è dimostrata più generosa rispetto agli altri Paesi europei: il Governo ha infatti stanziato 33,3 miliardi di euro e ci sono 27,2 miliardi di euro di costi extra per il Superbonus 110%.

Il Premier Giorgia Meloni aveva già bocciato il Superbonus affermando che “la norma, come spesso accade, era scritta male e applicata peggio”. Adesso il Ministro Giorgetti spiega cheil meccanismo sarà rivisto in modo selettivo perché il Governo non ritiene equo destinare una così ingente mole di risorse per una piccola fetta di italiani. Non sottovalutiamo il contributo che ha dato questa misura in una fase particolarmente critica, ma è tempo per una riflessione comune rispetto all’esperienza del Superbonus. Sarà evidentemente anche assicurata una adeguata fase transitoria per evitare di ingarbugliare una situazione già di per sé ingarbugliata”.

Superbonus al 110% per chi ha già presentato la CILA

Le nuove aliquote e scadenze viste fin qui, valide per condomini, edifici da 2 a 4 unità e Onlus, non si applicano agli interventi per i quali la CILA (Comunicazione inizio lavori asseverata) è stata presentata prima dell’entrata in vigore del Decreto Aiuti quater.

La misura interessa anche le operazioni di demolizione e ricostruzione per le quali le formalità amministrative per l’acquisizione del titolo abilitativo sono state avviate prima della pubblicazione del provvedimento in Gazzetta.

Decreto Aiuti quater: i principali provvedimenti
Credit foto: Il Giorno

Norma “sblocca-sequestri” per la cessione del credito

È scoppiata la bolla della cessione del credito. Le ultime sentenze della Corte di Cassazione, nei confronti di Banco Desio e della Brianza, Illimity Bank, Poste Italiane, Groupama e Cassa Depositi e Prestiti, hanno evidenziato che non esiste alcuna garanzia da parte dello Stato sull’acquisto e la cessione dei crediti d’imposta maturati per gli interventi del Superbonus 110%. In caso di frode, quindi, la cessione del credito è sequestrabile in quanto pertinenza del reato.

Una questione che manda in fumo i tentativi del precedente esecutivo e che impone nuove sfide al Governo attuale, dato che sono diverse le banche che si sono già sfilate dal mercato dei bonus edilizi.

Secondo le stime recenti, il valore dei crediti incagliati ammonta a circa 6 miliardi, con 33mila imprese e oltre 150mila lavoratori a rischio. Da Palazzo Chigi arriva una prima soluzione, una norma “sblocca-sequestri” definita seguendo due diverse ipotesi:

  • escludere la responsabilità penale per indebita compensazione solo in caso di assenza o estraneità da una frode. Il reato di indebita compensazione sarà circoscritto esclusivamente quando si prova la frode fiscale;
  • ampliare il periodo di assorbimento, comunicando alle banche e ai destinatari finali del credito che questo potrà essere scontato non in 5 anni ma in 7 oppure 8 anni. La seconda soluzione permetterebbe di applicare specifici coefficienti di compensazione che consentano al settore bancario di ricominciare a comprare, senza estendere la durata temporale.

Caro bollette: pagamenti a rate per le aziende

Per le imprese residenti in Italia sarà possibile richiedere la rateizzazione degli importi di gas e luce fino a 36 mesi a tasso agevolato per i consumi effettuati dall’1 ottobre 2022 al 31 marzo 2023, fatturati entro il 31 dicembre 2023.

Le aziende interessate dovranno formulare istanza ai fornitori secondo modalità semplificate, stabilite con decreto del Ministero dello sviluppo economico, da adottare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del Decreto Aiuti quater.

Solo un unico avvertimento: la rateizzazione decade nel caso l’impresa non dovesse pagare due rate, anche non consecutive.

Per quanto riguarda il contributo straordinario in forma di credito d’imposta, la scadenza viene prorogata al mese di dicembre 2022 per le spese sostenute dalle aziende in caso di acquisto di energia elettrica, gas e carburanti.

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