Decreto Legge Crescita: novità per l’edilizia

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Incentivi per la valorizzazione edilizia e l’acquisto di case antisismiche, welfare per i professionisti, riduzione dell’Imu sui beni strumentali delle imprese, Conto Termico, incentivi per l’efficienza energetica e sostegno ai Comuni. Ecco alcuni dei temi contenuti nella bozza di decreto “Crescita”.

Si tratta ancora di una bozza di lavoro, che sicuramente subirà delle modifiche. Il testo doveva essere discusso al Consiglio dei Ministri di venerdì, ma la discussione sarà probabilmente rimandata alla prossima settimana.

Secondo quanto pubblicato da edilportale.com, le novità dovrebbero riguardare:

• Premi di cubatura per la valorizzazione edilizia
Saranno agevolati con l’applicazione delle imposte di registro, ipotecaria e catastale nella misura fissa di 200 euro ciascuna, i trasferimenti di interi fabbricati a favore di imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare che, entro i successivi dieci anni, provvedano alla loro demolizione e ricostruzione, anche con variazione della volumetria, e alla loro alienazione.

• Semplificazioni per l’edilizia privata
Velocizzate le autorizzazioni della Soprintendenza per gli interventi sui beni culturali di proprietà privata, non è ancora noto in che termini specifici. Previsti anche rimedi alla giurisprudenza “taglia-palazzi” e l’adeguamento del vincolo storico su palazzi con più di 50 anni.

• Sismabonus
Estensione alle zone 2 e 3 del bonus previsto solo per gli edifici in zona 1. Il testo non è chiaro, ma dovrebbe trattarsi dell’agevolazione per l’acquisto di case antisismiche, non di quello per la realizzazione dei lavori di adeguamento o miglioramento antisismico. Quest’ultimo, infatti, è già attivo per le zone classificate a rischio 1, 2 e 3.
Se la proposta contenuta nel decreto per la crescita economica dovesse passare, chi comprerà un immobile in un edificio demolito e ricostruito, situato in una zona a rischio 1, 2 o 3, potrà ottenere una detrazione pari al 75% del prezzo se dalla realizzazione degli interventi deriva una riduzione del rischio sismico che determini il passaggio a una classe di rischio inferiore, o dell’85% se si ottiene invece il passaggio a due classi di rischio inferiore.

• Bonus efficienza energetica
Equiparazione delle ESCo (Energy Service Company) ai proprietari degli immobili. Le ESCo, secondo le intenzioni della norma, potrebbero diventare direttamente titolari della detrazione.

• IMU sui capannoni
Aumenterà la deducibilità dell’Imu sugli immobili strumentali delle imprese, attualmente fissata al 40%. La bozza non indica però la misura dell’aumento.

• Welfare per i liberi professionisti
È in corso di valutazione tecnica e politica una misura che consentirà agli enti gestori di previdenza per i liberi professionisti di attuare forme aggiuntive di tutela a sostegno del reddito. Con questa iniziativa il Governo mira a sostenere l’attività libero professionale e favorire l’inserimento dei giovani professionisti.

• Conto termico
Le risorse del Conto Termico non utilizzate dalle Pubbliche Amministrazioni saranno dirottate sugli interventi di riqualificazione energetica attuati nelle scuole pubbliche. La percentuale di copertura delle spese sostenute sarà elevata al 100%.
Saranno inoltre riviste le tempistiche per la prenotazione degli incentivi.
L’esigenza di incrementare i contributi per gli interventi sulle scuole, si legge nella relazione illustrativa, nasce in parte dalle difficoltà riscontrate da parte di Comuni e Province nel reperire le risorse necessarie a coprire il costo degli interventi e dalle conseguenti inefficienze prodotte sui servizi, soprattutto nei mesi invernali, in caso di malfunzionamento degli impianti.

• Efficientamento energetico, 600 milioni ai Comuni nel 2019
Per l’anno 2019 saranno erogati ai Comuni 600 milioni di euro per interventi di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile. Le risorse saranno proporzionali alla popolazione dei Comuni e, scendendo nel dettaglio, sembrano abbastanza esigue. I contributi partono infatti da 60mila euro, per i Comuni con popolazione fino a 2mila abitanti, e arrivano a 150mila euro nei Comuni con popolazione superiore a 100mila abitanti.

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