Edilizia scolastica, il piano del nuovo Governo

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L’edilizia scolastica sembra essere tra le priorità del governo Renzi appena insiedatosi.
Sono numerosissimi gli edifici che necessiterebbero interventi urgenti, 27.920 quelli che ricadono in aree ad elevato rischio sismico, più del 50% gli edifici costruiti prima dell’entrata in vigore della normativa antisismica, secondo le stime di Legambiente.
Il governo ha stanziato 2 miliardi e mezzo, risorse che erano destinate ad altri capitoli di spesa, ma che sarebbero già pronti per gli interventi più urgenti.

Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha, intanto, scritto una lettera ai sindaci d’Italia: “Investire sull’educazione necessita naturalmente di un progetto ad ampio raggio, che parta dal recupero della dignità sociale delle insegnanti e degli insegnanti. Ci sarà modo per parlarne nel corso dei prossimi mesi. Ora la vostra e nostra priorità è l’edilizia scolastica. Nessun ragionamento sarà credibile finché la stabilità delle aule in cui i nostri figli passano tante ore della loro giornata non sarà considerata il cuore dell’azione amministrativa e di governo. Non vi propongo un patto istituzionale, ma più semplicemente un metodo di lavoro. Vogliamo che il 2014 segni l’investimento più significativo mai fatto da un Governo centrale sull’edilizia scolastica. Stiamo lavorando per affrontare le assurde ricadute del patto di stabilità interno.”
Tra le richieste quella di scegliere un edificio scolastico in ogni Comune, indicazioni sul tipo di intervento, le modalità di finanziamento e le tempistiche di realizzazione.

Legambiente, che da anni denuncia con il dossier Ecosistema Scuola il disastroso stato di insicurezza dei plessi scolastici, e l’Unione degli Studenti, che rappresenta chi in quelle scuole vive la propria quotidianità, in un comunicato congiunto scrivono sull’iniziativa del premier: “Ci fa piacere perché i bisogni, ma anche le aspirazione e le richieste di cambiamento sono veramente tante e diffuse su tutto il territorio. Noi le scuole le viviamo ogni giorno e pensiamo che l’istruzione abbia bisogno di meno slogan e più fatti concreti”. Nel comunicato si legge che per mettere in sicurezza tutte le scuole italiane servirebbero 13 miliardi di euro. Stime approssimative perchè mancano i dati dell’Anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica.

“I 10 mila interventi previsti toccheranno solamente il 22% del patrimonio scolastico e per noi è assolutamente insufficiente” – scrive ancora nella nota l’UdS – “Per noi un piano sull’edilizia non dovrebbe limitarsi all’emergenza, ma si dovrebbe puntare a costruire scuole ecocompatibili, prive di barriere architettoniche, ricche di spazi di aggregazione e socialità per far diventare le scuole punti di riferimento sul territorio”.

La Conferenza Nazionale degli Ordini provinciali degli Architetti ha offerto la propria disponibilità ai piccoli Comuni per la valutazione tecnica gratuita delle condizioni delle scuole presenti nel loro territorio per consentire di rientrare nel programma di finanziamento deciso dal Governo e coerente con il progetto Ri.u.so, rigenerazione urbana sostenibile, lanciato da tempo dal Consiglio Nazionale degli Architetti.
“Condividiamo in pieno – spiegano gli architetti in una nota – l’iniziativa del Governo di rigenerare gliedifici scolastici, simbolo e realtà delle vita civile e del futuro della società italiana: poiché conosciamo le difficoltà che le più piccole realtà locali potrebbero avere nel segnalare al Governo la situazione delle loro scuole per avere accesso alla iniziativa lanciata dall’Esecutivo – specialmente laddove queste Amministrazioni sono carenti di risorse professionali – siamo pronti a coordinarci con le strutture dell’ANCI, l’associazione dei Comuni italiani, mettendo a disposizione, su tutto il territorio nazionale, architetti volontari, scelti anche tra quanti fanno parte dei nostri Presidi di Protezione Civile”.

Grande entusiasmo quindi, ma anche preoccupazione che si rimanga solo sul piano dei buoni propositi.

 

Foto credit: chiesADIbeinasco

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