Healthy building: perché è importante abitare edifici sani

1338
Un edificio illuminato, esempio di healthy building
Credit foto: GenslerOn

La qualità dei luoghi che viviamo influenza molto il nostro stato psico-fisico e per questo diventa necessario costruire ambienti sicuri e salutari.

Si è parlato di green building, come nel caso dei tetti verdi, poi di smart building per indicare le strutture in cui gli impianti interagiscono tra loro per offrire soluzioni innovative, un modello che ha ispirato il progetto degli Smart Villages.

Adesso, complice anche la pandemia da Covid-19, si parla di healthy building: progettare edifici che si fanno promotori della salute e della sicurezza di chi li frequenta. Una nuova edilizia fatta di sistemi tecnologici e intelligenti a supporto della salute fisica, psicologica e sociale delle persone.

Che sia la casa o il luogo di lavoro, trascorriamo circa il 90% del nostro tempo in ambienti chiusi e alcuni studi recenti hanno dimostrato che una migliore qualità dell’aria interna e un alto livello di comfort migliorano la concentrazione del 101% in più.

Quando un edificio è un healthy building

Una struttura riesce realmente a migliorare la qualità della vita di chi la frequenta quando rispetta tre principi base:

  • Benessere delle persone: crea ambienti capaci di stimolare produttività e concentrazione;
  • Produttività del lavoro: attraverso soluzioni intelligenti rende il lavoro più agile e dinamico;
  • Sostenibilità: implementa strategie di efficientamento energetico e a basso impatto ambientale.

I benefici che derivano dalla giusta ventilazione e da una corretta illuminazione, solo per fare un esempio, sono diversi e possono essere riassunti dall’immagine qui di seguito.

I benefici del modello healthy building
Credit foto: Eco Design Consultants

La pandemia e il lockdown hanno dimostrato che gli ambienti interni non sono poi così sicuri, rispetto a quelli esterni, e che il rischio di contrarre il virus aumenta senza un buon ricambio d’aria.

L’aria indoor, infatti, risulta cinque volte più inquinata rispetto all’esterno. La presenza di sostanze nocive e di sistemi di ventilazione inadeguati, inoltre, fanno sì che sia la principale causa della cosiddetta Sindrome dell’edificio malato.

Una strategia di healthy building deve riuscire a integrare queste nuove esigenze di benessere ai bisogni dei lavoratori. Per farlo prevede una serie di azioni specifiche: dalla riduzione dell’impronta di carbonio all’adozione di un modello di economia circolare e zero-waste, dalla diffusione di iniziative di smart working alla promozione di sostenibilità e mobilità sostenibile.

Cosa non deve mancare in un edificio sano

Già nel 2017 la Harvard TH Chan School of Public Health aveva individuato dei parametri utili a realizzare spazi chiusi che siano meno dannosi per la salute umana. Questi sono stati presentati come i “9 fondamenti di un edificio sano” e riguardano ventilazione, qualità dell’aria, salute termica, umidità, polveri e parassiti, sicurezza, qualità dell’acqua, rumore e illuminazione.

Le case adesso vanno ripensate come nuovi uffici per il lavoro a distanza e secondo la IEA (International Energy Agency) l’efficientamento energetico gioca un ruolo fondamentale per assicurare il comfort abitativo.

Ancora una volta il settore edile deve misurarsi con nuove sfide e accelerare gli investimenti per il miglioramento dell’efficienza energetica e della sicurezza degli edifici, condotto attraverso l’uso di tecnologie e strumenti smart.

CONDIVIDI

NESSUN COMMENTO

SCRIVI UNA RISPOSTA