Infrastrutture prioritarie: quasi la metà ancora in fase di progettazione

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Il Rapporto, redatto dal Servizio studi della Camera in collaborazione con l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) e con l’istituto di ricerca Cresme, ha messo in luce le problematiche inerenti al piano di programmazione e realizzazione delle infrastrutture prioritarie e strategiche varato dal Governo.

Il 50% delle opere pubbliche in programma, infatti, è ancora in fase di progettazione. E solo una netta minoranza è stata completata o sta per esserlo. Dati forniti dal sistema SILOS (Sistema Informativo Legge Opere Strategiche), che contiene una scheda avanzamento lavori per ogni opera infrastrutturale in programma.

Il costo totale previsto è di quasi 273 miliardi di euro, ma di questi 219 miliardi serviranno alla realizzazione di opere prioritarie. Ma vediamo nel dettaglio come sono stati distribuiti i fondi:

Sono già disponibili 155 miliardi di euro (più o meno il 71% delle risorse totali);

  • Il 44% del costo delle infrastrutture prioritarie, pari a circa 96 miliardi di euro, è localizzato nelle regioni del Centro-Nord;
  • Circa 54 miliardi sono destinati a interventi nelle regioni del Sud e nelle isole;
    69 miliardi verranno investiti in interventi diffusi di manutenzione;
  • Il 48% del costo delle opere prioritarie riguarda le ferrovie;
  • Il 34% strade e autostrade, per un totale di 74 miliardi;
  • 28 miliardi saranno investiti nei sistemi urbani e di trasporto rapido di massa nelle regioni Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio, Campania e Sicilia;
  • 4 miliardi verranno impiegati per migliorie e ammodernamenti degli aeroporti, 2,5 miliardi per porti e interporti e circa 5,5 miliardi saranno destinati al completamento del Mo.S.E.

Un controllo sullo stato di avanzamento, datato 31 ottobre 2019, ha messo in luce che se il 50% dei costi delle infrastrutture prioritarie riguarda lotti in fase di progettazione e il 21% lotti in corso di realizzazione, solo l’11% lotti ultimati. (Fonte Edilportale)
Senza considerare i lotti ancora in gara, quelli aggiudicati ma senza progetto, quelli con contratto rescisso e quelli con avanzamento misto.

Insomma un quadro che lascia aperti molti spunti di riflessione. Sui quali, è certo, ci sarà ancora molto da discutere.

Credit Foto: Aleksejs Bergmanis

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