Le malte a calce: un recupero storico

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Esperienze e competenze a confronto durante il convegno organizzato dalla Fratelli Coniglio all’interno della programmazione convegnistica del SAEM. L’incontro ha rappresentato il battesimo ufficiale di Magistra.

L’architettura storica ha da sempre un crescente bisogno di malte per il restauro adatte ai diversi tipi di supporto e con caratteristiche chimiche, fisiche, archeometriche e mineralogiche simili alle originali. Elemento essenziale di queste malte è il legante che storicamente è ottenuto, a seconda delle zone, dalla cottura di calcari, marne o gessi. La stragrande maggioranza della nostra edilizia storica sia essa monumentale o minore ha fatto uso di calci che hanno garantito la durabilità dell’opera. Ogni malta è frutto della sapienza artigiana del “mastro” che la formulò ed intervenire su di essa dopo secoli non è mai cosa facile. Avere a disposizione un innovativo legante idraulico ad idraulicità modulabile può di certo essere un valido ausilio sia per chi progetta i lavori di restauro sia per chi li esegue, abbattendo di molto i costi della manodopera e garantendo la riuscita dell’intervento.

Quest’anno al Saem (Salone dell’edilizia del Mediterraneo) svoltosi a Catania nel centro fieristico “Le Ciminiere”, la F.lli Coniglio ha scelto di presentare : “Magistra – laboratorio di antica cultura edile” per la valorizzazione dell’architettura di pregio e storica. Una nuova linea di prodotti, a calce, presentata sabato 6 novembre 2010 nell’ambito del convegno “Le malte a calce: un recupero storico”, in partnership con il Forum italiano della calce. I quattro relatori del convegno sono stati l’ing. Giuseppe Coniglio, che ha contestualizzato la nascita di Magistra all’interno dello scenario industriale del gruppo, il prof. Costantino Polidoro, già socio fondatore del Forum Italiano Calce e della Banca della Calce, docente dell’Università degli studi di Bologna, l’ing.Francesco Grungo responsabile R&D della F.lli Coniglio s.r.l. e l’arch Antonino Polizzi della Sopraintendenza BB.CC.AA. di Palermo. I temi toccati hanno spaziato dalla importanza della calce in architettura, nota a tutti, e il suo valore come materiale da costruzione comprovato da un utilizzo perpetuatosi dagli albori della nostra civiltà fino ai giorni nostri. Nel corso del Novecento, l’avvento del cemento Portland, ne ha drasticamente limitato l’impiego ad ambiti molto specialistici, come il restauro e la bio-architettura. All’alba del terzo millennio, accanto allo sviluppo di moderni materiali che promettono tra l’altro ‘sostenibilità ambientale’ e ‘benessere abitativo’, assistiamo ad una decisa rivalutazione della calce, anche in settori dell’edilizia nei quali sembrava definitivamente scomparsa. Naturalmente, il tutto è legato all’idea che la calce sia un prodotto ‘verde’ e ‘sostenibile’.
La discussione su tale affermazione attualmente suscita un grande interesse a livello internazionale, in particolare negli Stati Uniti, ed offre nuove argomentazioni per un utilizzo della calce, maggiormente appropriato e consapevole.

Tavolo dei relatori. Da sinistra: prof. Costantino Polidoro, ing. Francesco Grungo, ing. Giuseppe Coniglio, arch. Antonino Polizzi. A fianco: immagine della sala e dei giornalisti
Tavolo dei relatori. Da sinistra: prof. Costantino Polidoro, ing. Francesco Grungo, ing. Giuseppe Coniglio, arch. Antonino Polizzi.

L’architetto Polizzi della Soprintendenza di Palermo ha stato presentato l’interessante caso studio del restauro della chiesa di Sant’Andrea degli Aromatari a Palermo, interessante, oltre che per l’assoluta attinenza con i temi trattati, anche per la particolarità della sua storia, del contesto urbanistico e della commistione tra soluzioni classiche e moderne adottate nell’intervento.
La F.lli Coniglio srl ha svolto un progetto correlato al Pia Innovazione, Misura 2.1.a del PON, finalizzato alla concessione di agevolazioni finanziarie riferite al programma di “sviluppo precompetitivo” e ad un conseguente programma di investimenti per la “industrializzazione dei risultati” nell’ambito di iniziative attivate nel Mezzogiorno.
Il progetto ha previsto pertanto la realizzazione di un legante idraulico storico dalla resistenza a compressione variabile e predeterminata, in funzione delle necessità progettuali negli interventi, per l’appunto, di restauro dell’architettura storico-monumentale. Uno dei punti cruciali del progetto è stato la capacità di modificare l’indice di idraulicità delle calci addizionando ad esse ponderate porzioni di elementi pozzolanici. Il progetto si è concretizzato nell’esecuzione, in fasi successive, di una serie di studi ed analisi mirati. Si sono formulati e validati sperimentalmente dei leganti a base calce con idraulicità modulata in base all’aggiunta di elementi pozzolanici :
• Calce idrata Fiore + metacaolino per gli intonaci di finitura
• Calce idrata Fiore + Pozzolana Naturale per gli intonaci e le malte non strutturali
• Calce idraulica naturale (NHL) + metacaolino per le malte strutturali

Le diverse formulazioni di legante hanno dato un indice di idraulicità variabile tra 0,15 e 0,53 potendo così contare su leganti che vanno secondo la classificazione di Vicat da “debolmente idraulici” a “Calci Limite” in perfetta linea con le previsioni di progetto. Le resistenze meccaniche testate nelle prove di compressione uniassiale con l’utilizzo secondo norma di sabbie normalizzate hanno indicato una stretta correlazione con gli indici di idraulicità raggiunti.

Magistra è la nuova gamma di prodotti, vocata principalmente al restauro, che comprende i leganti ed i loro derivati: malte d’allettamento e incocciatura, rinzaffi, intonaci, rasanti, massetti, malte per la ristilatura malte consolidanti iniettabili, finiture bianche, grasselli e finiture colorate .
Elemento di assoluto pregio è la linea “ad hoc” che prevede lo studio in situ ed in laboratorio delle malte storiche e la loro ricostruzione cromatico funzionale.
Con la sua completezza, Magistra, copre tutte le fasi: dal ripristino monumentale strutturale alle finiture, rappresentando un sicuro vantaggio per il progettista senza trascurare la ricerca nell’ impiego di materiali naturali.

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