Legge Intelligenza Artificiale, novità per i professionisti dell’edilizia

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Render progetto con Intelligenza Artificiale
Foto di suphakit73 via Canva

Il nostro Paese ha recepito l’AI Act europeo, fissando regole chiare per l’uso delle tecnologie digitali nei processi edilizi e progettuali

È entrata in vigore lo scorso 10 ottobre la Legge n. 132/2025, il primo provvedimento nazionale che regolamenta l’uso dell’Intelligenza Artificiale nel lavoro e nelle professioni tecniche. L’obiettivo è duplice: favorire l’innovazione e garantire sicurezza, trasparenza e responsabilità d’uso nei settori produttivi e dell’edilizia.

Si tratta del primo provvedimento nazionale ispirato alle direttive dell’AI Act europeo. La nuova legge stabilisce infatti che l’Intelligenza Artificiale potrà essere impiegata come strumento di supporto, ma non di sostituzione, nei processi decisionali che coinvolgono attività professionali, comprese quelle dell’edilizia e della progettazione.

Indice

IA sì, ma con regole chiare

Il settore delle costruzioni è tra quelli che potrebbero trarre maggiore beneficio dall’uso dell’Intelligenza Artificiale. Secondo alcuni studi, il 74% dei professionisti nel mondo utilizza già l’IA nella progettazione e nella pianificazione e la spesa edilizia sembra destinata ad arrivare a quota 5,35 miliardi di dollari entro il 2028.

Ad oggi, l’Intelligenza Artificiale trova applicazione in diverse fasi del ciclo edilizio: dalla progettazione parametrica alla gestione del cantiere, dal monitoraggio dei consumi energetici alla manutenzione predittiva delle infrastrutture.

La Legge n. 132/2025 chiarisce che strumenti come il Building Information Modeling (BIM) e le piattaforme di Machine Learning potranno continuare a essere utilizzati, ma nel rispetto di regole condivise. Ciò significa che il tecnico abilitato resta sempre il responsabile dell’elaborazione progettuale e della validità dei risultati, anche quando si serve di software basati sull’IA.

La supervisione umana resta quindi imprescindibile: nessun algoritmo potrà autonomamente firmare un progetto, validare una certificazione o decidere modifiche a un’opera. Sarà sempre il professionista, e non il sistema, a rispondere della correttezza del risultato.

L’impatto sull’edilizia e sulle professioni tecniche 

L’Intelligenza Artificiale sta diventando uno strumento strategico per migliorare efficienza, qualità e sicurezza nei cantieri. I sistemi predittivi consentono di individuare in anticipo criticità strutturali o energetiche, di ottimizzare l’uso dei materiali e di monitorare in tempo reale lo stato di avanzamento dei lavori.

Sito di costruzione
Foto di hxdyl via Canva

A questo proposito, il rapporto ANCE “Sfida dell’Intelligenza Artificiale per le costruzioni” ha tradotto così i vantaggi dell’uso dell’IA in edilizia:

  • tempi di preparazione delle offerte nelle gare d’appalto ridotti dell’80%;
  • taglio dal 20 al 30% dei costi di manutenzione;
  • diminuzione delle tempistiche di sviluppo della progettazione tra il 30 e il 50%,
  • diminuzione delle tempistiche dei tempi di consegna dal 50 al 70%;
  • maggiore precisione nel controllo della qualità e del design (stimato circa all’80%);
  • monitoraggio in tempo reale delle condizioni di lavoro per identificare subito situazioni di pericolo e prevenire incidenti.

Con la Legge n. 132/2025 l’Italia diventa uno dei primi Paesi europei ad avere una normativa nazionale di attuazione dell’AI Act, ponendo le basi per un ecosistema digitale regolato e affidabile.

Per utilizzare al meglio questi strumenti, il provvedimento introduce alcuni obblighi per le imprese e per la Pubblica Amministrazione, che nello specifico prevedono:

  • trasparenza sugli algoritmi e sui dati utilizzati dai sistemi IA;
  • tracciabilità delle decisioni automatizzate;
  • formazione obbligatoria per i professionisti che utilizzano software di Intelligenza Artificiale;
  • valutazione preventiva dei rischi legati all’uso di tecnologie IA nei processi produttivi e progettuali.

Innovazione responsabile

Con la Legge sull’Intelligenza Artificiale, l’Italia sceglie una via di equilibrio tra sviluppo e tutela. Da una parte, infatti, si mira a sfruttare le potenzialità dell’IA per migliorare la produttività del settore edile; dall’altra, si intende garantire che l’uso di queste tecnologie avvenga nel rispetto dei principi di etica, competenza e sicurezza.

L’AI Act europeo e la legge italiana rappresentano un importante passo verso un’edilizia più digitale e consapevole, dove l’innovazione è al servizio dell’uomo. Un cambiamento che potenzia le professionalità, a beneficio dell’intero comparto delle costruzioni.

Fonti:
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