Armonia delle forme, dualità materica e luce naturale per ritrovare l’intimità di un momento di preghiera.
Dietro la costruzione della nuova Chiesa Maria Regina a Ragusa ci sono ricerca e tanto studio, i due pilastri che guidano il lavoro progettuale dello studio palermitano AM3 Architetti Associati.
Sin dalla fondazione nel 2011, infatti, Marco Alesi, Cristina Cali e Alberto Cusumano si sono distinti per l’attenta analisi del contesto in cui prenderà forma l’intervento da realizzare. Luoghi e scenari vengono isolati e studiati con occhio critico, per identificare caratteristiche e peculiarità che serviranno a definire la relazioni spaziali.
Per la Chiesa Maria Regina il trio ha elaborato una forma architettonica ispirata ad una precisa iconografia, che è quella della Corona di Maria Regina. Presente in un vasto repertorio iconografico e liturgico, infatti, l’elemento è stato più e più volte raffigurato su tele e pale di legno dagli artisti di tutti i tempi.
Esso rimanda al momento in cui la Madonna, appena assunta in Cielo, viene condotta fino al trono di Dio per essere incoronata dalle mani di Cristo. La scena avviene in genere al cospetto della corte celeste, affollata da angeli musicanti, santi, beati, martiri e patriarchi.
Educare e accogliere: la suddivisione degli ambienti
La metodologia progettuale privilegia il senso della armonizzazione degli spazi celebrativi e riprende in tutto la rielaborazione artistica dell’episodio, declinandola in volumi, materiali e giochi di luce che esaltano la sacralità del momento religioso.
La luce naturale viene lavorata come un elemento plastico – come in Casa Santa Maria di Studio GUM – e accompagna il credente nel suo percorso, definendo tutti i poli liturgici significativi in cui si articola l’aula celebrativa.
L’aula si presenta come un impianto centrico orientato verso il presbiterio ed è stata progettata partendo dalla visione ecclesiale della comunità in atto celebrante. Il rapporto con il trascendente è sottolineato dalla luce che illumina i 350 posti a sedere e crea un ambiente avvolgente dai toni intimi e sospesi.
La particolare posizione del presbiterio, inoltre, esprime tutta la volontà di accogliere l’assemblea dei fedeli ed educarli ai precetti dell’insegnamento cattolico. Qui il soffitto trova la sua massima altezza e si apre in un grande cono con un lucernario nella sommità, che diffonde la luce naturale su tutta l’aula liturgica e conferisce all’ambiente una nota più solenne.
Un’ulteriore estrusione del soffitto, in corrispondenza degli altri tre tronchi di piramide, illumina poi il fonte battesimale, la penitenzieria e l’area dell’adorazione dell’immagine mariana.
L’interno della nuova Chiesa Maria Regina presenta la stessa dualità materica che caratterizza l’esterno, con una fascia basamentale alta 4 metri che definisce gli ambienti e li lega tra loro.
AM3 realizza così un continuum intorno al perimetro dell’aula liturgica, creando un’atmosfera di raccoglimento che invita alla preghiera e rende la leggibilità dello spazio immediata.