
Obiettivi, risorse, linee guida: prende forma il programma per la riorganizzazione del sistema abitativo nazionale
Il nuovo Piano Casa Italia del MIT è pensato come risposta all’emergenza abitativa e si propone di migliorare la qualità dell’edilizia residenziale pubblica. Il programma era già stato annunciato con la Legge di Bilancio 2025 e adesso, per la fase di avvio, il Ministro Matteo Salvini ha annunciato un primo stanziamento di 660 milioni di euro per il periodo 2027-2030.
Il piano si fonda su una visione integrata delle politiche abitative. In occasione del quinto Tavolo Casa, che si è svolto il 17 giugno 2025, il Ministro Salvini ha dichiarato di voler creare un “Ministero delle Infrastrutture, dei Trasporti e della Casa” per centralizzare la disciplina in merito.
Attualmente, infatti, le questioni abitative sono distribuite tra i Ministeri dell’Economia, dell’Ambiente, dell’Interno e della Cultura. Unire queste competenze sotto la stessa cabina di regia permetterà di semplificare le procedure ed evitare rallentamenti.
Indice
I dettagli del Piano Casa Italia
Il Piano Casa Italia si inserisce in una strategia precisa, intitolata “Rimodellare l’edilizia italiana”. Questa punta a ridurre il disagio abitativo, recuperare gli alloggi sfitti e avviare una riforma strutturale del settore, anche attraverso il rilancio del Testo Unico dell’Edilizia.
Tra il 2027 e il 2030, i fondi del programma saranno ripartiti come segue:
- 100 milioni di euro per i progetti pilota, da avviare tra 2027 e 2028;
- 150 milioni ulteriori per il 2028;
- 180 milioni di euro per il 2029;
- 230 milioni finali per il 2030.
Le linee di intervento indicate nel Piano Casa Italia prevedono di:
- ristrutturare il sistema di edilizia sociale e delle aziende pubbliche per la casa;
- promuovere nuove modalità di finanziamento nell’ambito del social housing, coinvolgendo risorse pubbliche e private;
- sviluppare soluzioni residenziali flessibili, capaci di unire edilizia abitativa e funzioni sociali;
- definire modelli edilizi inclusivi per rispondere ai bisogni delle fasce vulnerabili.
Una risposta al disagio abitativo
Il disagio abitativo in Italia è una questione ancora molto attuale. Secondo gli ultimi dati, sarebbero più 700 mila le famiglie in attesa di una casa popolare. In alcune Regioni, le liste di assegnazione richiederebbero tempi di attesa anche superiori ai 5 anni.

Allo stesso tempo, però, molte abitazioni ERP risultano inutilizzabili per mancanza di fondi o per difficoltà legate agli iter burocratici. Il Piano Casa Italia cercherà di intervenire su questo stallo, investendo nella rigenerazione del patrimonio esistente.
L’iniziativa interessa oltre 635 mila unità in gestione agli enti pubblici: di queste, molte risultano attualmente non assegnabili perché inadeguate a livello strutturale. Il Piano intende riportare questi immobili a standard abitativi minimi, adeguandoli sotto il profilo energetico, impiantistico e di sicurezza. Gli interventi dovranno essere avviati entro il 31 dicembre 2025 e conclusi entro il 2027, e si stima che potranno essere ristrutturati circa 18 mila alloggi nel primo biennio.
Piano Casa Italia e nuovo TUE
Il Piano Casa Italia si affianca alla proposta di riforma del Testo Unico dell’Edilizia, con l’obiettivo di rendere più snelli e coerenti i processi per la rigenerazione urbana. Il Ministero ha infatti annunciato l’intenzione di semplificare la normativa vigente, eliminando le sovrapposizioni tra leggi nazionali e regolamenti locali.
In occasione del quinto Tavolo Casa, quindi, sono stati presentati anche gli esiti della consultazione sulla revisione del Testo Unico dell’Edilizia. Tra gli altri punti, la legge delega intende sostenere la rigenerazione urbana con incentivi e semplificazioni, coordinare la normativa edilizia con quella urbanistica e dei beni culturali, e digitalizzare i procedimenti per migliorare la trasparenza e l’efficienza amministrativa.
Questo doppio intervento, operativo e normativo, permetterà al nostro Paese di rispondere in modo strutturale a bisogni abitativi sempre più complessi, a partire dalle città maggiormente esposte al degrado urbano.
L’efficacia del Piano Casa Italia dipenderà comunque dal coordinamento tra Stato, Regioni e Comuni. In questo quadro, sarà fondamentale garantire trasparenza nei bandi, tempi rapidi di assegnazione e controlli rigorosi sui cantieri.
Nel complesso, il programma si inserisce in una fase di ripensamento del patrimonio abitativo nazionale e mostra tutta l’ambizione di trasformare l’edilizia pubblica da comparto marginale a leva strategica per la coesione sociale.
Fonti:
- Ansa.it, “Per Piano casa 660 milioni e riforma testo unico edilizia”;
- EdilPortale, “Piano Casa Italia, 660 milioni di euro contro il disagio abitativo” di Rossella Calabrese;
- Ingenio, “Nuovo Testo Unico Edilizia e Piano Casa: Salvini presenta le novità” di Matteo Peppucci;
- Teknoring, “Un Ministero per la casa e 635mila alloggi da costruire: il Piano Casa Italia prende forma” di Ivan Meo.