Una proposta di legge per semplificare il quadro normativo edilizio, aggiornare i riferimenti tecnici e migliorare la qualità del costruito
Negli ultimi mesi è tornato al centro del dibattito politico il bisogno di un nuovo Testo Unico dell’Edilizia, volto a riordinare la normativa esistente. La disciplina italiana, infatti, risulta spesso complessa e disomogenea: è necessario semplificarla e renderla più coerente con le attuali sfide di sostenibilità, sicurezza e digitalizzazione.
A rilanciare la riforma è stato soprattutto il gruppo parlamentare di Forza Italia, con una proposta di legge delega per un nuovo Testo Unico delle Costruzioni, già oggetto di discussione in Commissione Ambiente alla Camera. Ciò significa che il Governo è delegato ad adottare, entro 6 mesi dall’entrata in vigore del provvedimento, uno o più decreti per razionalizzare l’attuale quadro normativo.
Dalla legge si arriverà così alla redazione di specifici decreti legislativi, adottati su proposta del MIT. Questi dovranno poi essere vagliati anche dalla Conferenza Unificata e infine approvati dal Consiglio di Stato.
Indice
- Un impianto normativo più semplice e moderno
- I punti chiave della proposta
- Una riforma che guarda al futuro
Un impianto normativo più semplice e moderno
L’attuale Testo Unico dell’Edilizia (D.P.R. 380/2001) ha subito nel tempo numerose modifiche. Il risultato è una normativa difficile da interpretare per cittadini, tecnici e imprese, con ricadute concrete su tempi, costi e complessità procedurali.
La nuova proposta mira a una riforma organica, in grado di rispondere alle attuali esigenze del settore con un impianto semplice, digitale e orientato alla sostenibilità. Il provvedimento intende semplificare il linguaggio normativo e accorpare le disposizioni relative a permessi edilizi, sicurezza sismica e sostenibilità ambientale. In questo modo, si intende sviluppare un sistema normativo che vada oltre l’approccio emergenziale e che consenta, invece, una pianificazione a lungo termine in linea con gli obiettivi europei di decarbonizzazione e resilienza.

Tra gli obiettivi del nuovo Testo Unico Edilizia, infatti, vi sarebbe quello di promuovere la rigenerazione urbana e il recupero del patrimonio edilizio esistente. Per questo si propone di integrare i principi di sostenibilità, inclusività e resilienza nella progettazione delle città e di potenziare le infrastrutture e i servizi per migliorare la qualità della vita nei centri urbani.
I punti chiave della proposta
Tra gli aspetti più innovativi del nuovo Testo Unico Edilizia figurano:
- digitalizzazione dei processi: il provvedimento introdurrebbe l’obbligo di BIM (Building Information Modeling) per opere di nuova costruzione e interventi rilevanti, con soglie diversificate anche in base al valore del progetto e alla tipologia dell’edificio;
- semplificazione dei titoli abilitativi: la riforma ridurrebbe il sistema dei titoli edilizi a tre categorie:
- permesso di costruire, per gli interventi che hanno maggiore rilevanza a livello urbanistico;
- SCIA, per i lavori di media entità;
- edilizia libera, per le opere minori senza autorizzazioni specifiche;
- sostenibilità e qualità: potrebbero essere previsti nel testo anche obblighi e incentivi per l’uso di materiali a basso impatto, attenzione all’efficienza energetica e alla sicurezza sismica, anche in sinergia con le riforme sugli incentivi fiscali;
- unificazione delle norme tecniche: la proposta indica anche un aggiornamento delle Norme Tecniche delle Costruzioni (NTC), con l’intenzione di classificare le aree sismiche e adeguare le strutture ai nuovi criteri di sicurezza e rendere obbligatorie le polizze assicurative per le costruzioni.
Una riforma che guarda al futuro
La spinta verso un nuovo Testo Unico Edilizia si inserisce in un contesto più ampio di riforme del settore. Dalla Legge di Bilancio 2025, che ha rimodulato i bonus, fino al Correttivo Appalti, che ha aggiornato le regole per gli appalti pubblici e introdotto l’obbligo del BIM.
Tutte queste iniziative mostrano la volontà di rinnovare in modo strutturale il comparto delle costruzioni, migliorando l’efficienza degli strumenti pubblici e incentivando pratiche edilizie più responsabili.
Nel percorso verso il nuovo Testo Unico Edilizia, sarà fondamentale il coinvolgimento delle imprese e dei professionisti del settore. Solo un confronto costruttivo tra legislatori, tecnici e imprese potrà dare vita a una normativa realmente efficace e in grado di generare impatti concreti sul settore.
Fonti:
- EdilPortale, “Edilizia e urbanistica, Forza Italia propone il suo Testo Unico” di Rossella Calabrese;
- Ingenio, “Testo Unico delle Costruzioni: ecco la proposta di legge delega” di Matteo Peppucci;
- Agefis, “Riforma del Testo Unico Edilizia 2025: cosa cambia dopo il Salva Casa?”.