Pubblicate le linee guida per l’eliminazione delle barriere architettoniche

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È stata pubblicata la prassi di riferimento per l’eliminazione delle barriere architettoniche e la riprogettazione del costruito sull’approccio metodologico dell’Universal Design.

Si tratta del primo documento normativo sul tema che fornisce una serie di principi guida e indicazioni tecniche sull’accessibilità.

Il concetto che sta alla base dell’approccio metodologico è quello dell’accessibilità per tutti, che si basa sull’analisi del contesto, sulla metodica per il rilevamento delle criticità e sull’analisi delle scelte progettuali dei possibili interventi di abbattimento delle barriere architettoniche.

Il documento descrive anche alcune possibili soluzioni tecniche per la risoluzione delle criticità riscontrabili con maggior frequenza negli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche, identificando gli strumenti legislativi, di normazione tecnica volontaria e/o di buone pratiche messe in atto.

Le linee guida tracciate sono applicabili a tutti i contesti del costruito, dagli spazi urbani agli edifici pubblici, partendo chiaramente dal presupposto che l’accessibilità debba migliorare il comfort dello spazio urbano eliminando tutti gli ostacoli che discriminano, a favore di un’uguaglianza di opportunità.

Quella che manca è la cultura dell’inclusione e della libera fruizione da parte di tutti i cittadini dei luoghi delle città. Un percorso che queste linee guida non risolvono in maniera immediata, ma che certamente possono contribuire a migliorare la qualità della vita delle città rendendo fruibili le risorse e i servizi disponibili veramente a tutti.

“Il documento vuole essere uno strumento di lavoro – si legge nel comunicato dell’Ente italiano di normazione (UNI) – per tutti coloro che intendono affrontare il tema della riprogettazione del costruito con un’ottica focalizzata sullo universal design e si fonda sul concetto che la riprogettazione debba partire dalla rilettura dello spazio architettonico mediante l’indagine funzionale e antropologica di come questo spazio viene vissuto e percepito, al fine di approfondire le problematiche connesse al superamento delle barriere fisiche, sensoriali e psicologiche. Non è quindi più sufficiente applicare le singole normative: è necessario analizzare l’ambiente nella sua globalità, con un approccio olistico”.

Foto credit: warrenski

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