Assistenza continua, comfort, socialità e Wi-Fi nelle case dedicate al vivere sicuro degli anziani.
Nato nel Nord Europa sul finire degli anni ‘60, il senior housing rappresenta oggi un comparto immobiliare specifico dedicato proprio allo sviluppo di residenze per la terza età.
Dopo Francia, Belgio, Canada, USA e Giappone, adesso anche l’Italia sta muovendo i primi passi nell’ambito del senior living. Infatti, Inps, Inarcassa ed Enpap hanno da poco avviato un primo progetto di partnership pubblico-privato per la costruzione di residenze per la terza età.
L’iniziativa incontra i target individuati dal PNRR per lo sviluppo di infrastrutture sociali e potrà usufruire sia del Fondo Aristotele Senior da 500 milioni di euro, che dei contributi di altri investitori istituzionali.
L’obiettivo dichiarato è quello di supportare al meglio una fascia della popolazione troppo spesso dimenticata. L’Italia è infatti il secondo Paese al mondo per numero di anziani e i dati di Eurostat confermano un’importante tendenza all’aumento dell’invecchiamento.
Tuttavia, la frammentazione delle relazioni familiari e sociali, la precarietà del lavoro e l’aumento delle donne lavoratrici hanno stravolto il modello tradizionale secondo cui la famiglia dovesse farsi carico in toto dell’accudimento degli anziani.
Inoltre, il ricovero nelle RSA non appare più una soluzione sostenibile né per la spesa pubblica, né soprattutto per gli anziani stessi, vincolati dentro strutture che non favoriscono l’invecchiamento attivo di chi è ancora in condizioni di autosufficienza.
Il senior housig, così come il social housing, risponde in maniera efficiente ai trend sociodemografici del nostro Paese ed esprime un nuovo e moderno concetto di residenzialità. Si tratta infatti di un fenomeno dal forte carattere sociale con importanti margini di sviluppo strategico, considerato il progressivo incremento della domanda.
Innovazione al servizio del quieto vivere
Il senior housing è pensato come un sistema di appartamenti indipendenti, organizzati intorno a una serie di servizi comuni aggiuntivi – bar, sala da pranzo, cortile, piscina e palestra – ideati per favorire la socialità e la dinamicità della popolazione anziana.
I complessi vengono solitamente costruiti in località urbane specifiche per evitare il senso di isolamento e garantire una buona qualità della vita: scuole, supermercati, zone abitate da famiglie e ristoranti facilitano i rapporti dei residenti con gente esterna alla comunità.
All’interno, gli appartamenti sono solitamente monolocali o bilocali tra i 40 e i 50 mq e hanno un design elegante e vivace, che abbandona ogni traccia di anonimità tipica delle case di riposo. Inoltre, sono realizzati con materiali sostenibili di lunga durata e sono attrezzati di tutte le misure di sicurezza tecnologiche necessarie per abitare serenamente.
A metà tra healthy building e smart building, questi alloggi permettono ai loro ospiti di avere più controllo della propria salute, migliore qualità dell’alimentazione, maggiore socialità e più cura di sé.
Il complesso che verrà realizzato grazie al fondo Aristotele Senior integrerà anche dei programmi psicologici mirati per prevenire depressione e demenza. Le strutture verranno organizzate in modo da stimolare la voglia di fare e interagire contro la solitudine, che rappresenta il principale fattore di rischio per malattie gravi e invalidanti.