Patti, in provincia di Messina, è collocata in una preesistente area di antichi insediamenti greco-romani dei quali sono stati trovati dei reperti in tutta la zona. Il primo insediamento è di origine normanna, circoscritto nella parte più alta della città ed attestato dalla creazione di una abbazia benedettina voluta dal Conte normanno Ruggero nel 1094. Il nucleo storico della città conserva ancora in parte il tessuto medievale di strette viuzze, sormontate da archi, raggruppato attorno alla Cattedrale.
La realizzazione di un museo Diocesano, in ambienti ben più ampi rispetto agli attuali, allocati al piano terra del palazzo vescovile, ha proposto il restauro di un edificio storico nei pressi di Piazza Cavour. Sotto l’egida della Sopraintendenza per i Beni Culturali ed ambientali di Messina sono stati così ricreati in laboratorio i materiali della facciata storica (foto nella pagina seguente), miscelando sapientemente quattro sabbie con le cromie tipiche del luogo e leganti naturali (linea “Ad Hoc”), per non tradire l’identità storico-culturale dell’edificio.
L’incipit è stato dato dal rinvenimento di alcune tracce di quella che probabilmente costituiva una stabilitura della facciata esterna, poi colorata con scialbi di calce e terre.
E’ stata quindi ricostituita con materiali moderni una finitura storica compatibile con la tessitura muraria e con gli attuali tempi di lavorazione. Complessivamente i variegati panorami di manufatti, che verranno ospitati in questi locali, si presentano come documenti preziosi ai fini della ricostruzione delle dinamiche culturali che hanno interessato la vita religiosa delle comunità della Diocesi di Patti, nonché come testimonianza perspicua delle strategie poste in essere dalla cultura tradizionale siciliana per conferire senso al proprio universo e garanzia di sicurezza e d’identità ai propri fruitori.